“Non importa come venga chiamata la mafia a Brindisi o a Bari, ciò che vi accomuna con tutti gli altri è la voglia di non abbassare la testa, non mostrare paura e assoggettamento, di fronte alle organizzazioni criminali”.
È questo il messaggio che il vicequestore Fabrizio Gargiulo ha lasciato agli studenti del Liceo Classico “Sylos” che, ieri pomeriggio, l’hanno invitato a scuola in preparazione al viaggio che affronteranno giovedì alla volta di Brindisi in occasione dell’evento organizzato da “Libera”, “Orizzonti di giustizia sociale”, per la XXIV giornata della memoria e dell’impegno in ricordo delle vittime innocenti di mafia.
E i ragazzi, inevitabilmente, sono tornati a parlare e chiedere al dirigente dei risvolti avuti in città all’indomani dell’omicidio Tarantino. “La tragica morte di Anna Rosa ha cambiato tutti – ha risposto – : c’è stato un grande risveglio delle coscienze, delle persone per bene che hanno capito che la criminalità organizzata può danneggiare anche loro. Le manifestazioni, i messaggi del sindaco, la stampa che ha sollecitato moltissimo la cittadinanza, ha fatto sì che tanta gente rendendosi conto che era morta una donna innocente, ha deciso di collaborare. Per questo è un segno che non può essere perduto, che non va dimenticato, perché ha rappresentato il risveglio di una città intera”.
È passato esattamente un anno dagli arresti, hanno incalzato gli studenti, ma i “buchi” lasciati dalle persone portate in carcere non rischia di essere colmato da qualcun altro? “Purtroppo, per certi versi, è quasi inevitabile. Ma l’azione di prevenzione e repressione di tutti gli organi di Polizia non si è mai fermata. Si continua a controllare, a fare spaccate, perquisizioni, a controllare le zone più calde della città. Ci sono tante persone che collaborano, anche in forma anonima, perché tengono a che Bitonto sia un posto migliore in cui vivere”.