Picchiato, ferito, ad appena poche ore dal suo ingresso in carcere. Si tratta del 48enne Domenico Conte, presunto boss dell’omonimo gruppo criminale bitontino che domenica sera, dopo l’arresto dello scorso 27 maggio (leggi qui: https://bit.ly/2GVf3og), è stato colpito al volto e ad un orecchio durante la passeggiata nell’area comune del carcere di Bari.
L’uomo è stato trasportato d’urgenza al Policlinico di Bari dove è stato curato per poi essere collocato nuovamente in carcere, questa volta in isolamento.
Voci di corridoio dicono che potrebbero essere state sue vecchie conoscenze ad averlo preso di mira, ma al momento né ci sono indagati, né immagini di videosorveglianza per cui accertarsi dei fatti: Conte ha dichiarato di non conoscere gli uomini che l’hanno malmenato.
Ha negato tutto anche dinanzi al Gip Giovanni Anglana durante l’udienza preliminare che si è svolta martedì scorso. Conte, assistito dagli avvocati Giuseppe Giulitto e Giancarlo Chiarello, ha risposto a tutte le domande negando fermamente ogni tipo di coinvolgimento e responsabilità dello scontro a fuoco del 30 dicembre scorso che ha portato all’omicidio dell’84enne Anna Rosa Tarantino.
Durante la ricostruzione fornita da uno dei suoi sodali, ora collaboratore di giustizia, Conte avrebbe ordinato di sparare “Chiunque fosse capitato a tiro” del gruppo criminale avverso che faceva capo a Francesco Colasuonno (detto “Ciccio Cipriano”), ora in carcere.