Dal Partito democratico, sezione di Mariotto, riceviamo e volentieri pubblichiamo.
Siccità, caldo, piogge
torrenziali, grandine, gelate, fumaggine, tignola, occhio di pavone, rogna
dell’ulivo… questi erano gli unici, o quasi, nemici degli agricoltori diMariotto, Palombaio e Bitonto, che si
dedicavano alla coltivazione degli ulivi, da cui estrarre il nostro prezioso
oro giallo grazie al quale siamo conosciuti in Italia e all’estero.
Questo fino
a qualche tempo fa…
Quello che in passato era
un momento tanto atteso, quasi un rito per gli agricoltori del posto, quello
che era motivo di orgoglio e gratificazione dopo mesi di duro lavoro, adesso
è diventato un vero e proprio appuntamento con la “sorte”.
Questo perché il nostro
territorio ultimamente è luogo di scorribande di predoni, più o meno
organizzati, che nel dispregio assoluto della legalità, compiono razzie di olive, ma anche di tutto ciò che è
possibile arraffare furtivamente dalle campagne.
Il furto delle olive, oggi, rappresenta la ”beffa” che va ad aggiungersi
al “danno” che i nostri agricoltori già subiscono sottostando alle regole di
mercato che impongono prezzi che non superano i 35-40 euro per quintale di
prodotto.
Per non parlare di
piantagioni danneggiate, rami spezzati, cancelli e recinzioni divelte o
distrutte, ulteriori conseguenze del passaggio di questi “visitatori inattesi”.
Tutto questo aumenta il
senso di frustrazione e rassegnazione in chi crede ancora nella possibilità di
vivere o quanto meno tirare avanti attraverso l’agricoltura e contribuisce lentamente ad affossare un
settore, quello agricolo, che in passato è stato sicuramente uno dei traini
dell’economia bitontina e che in parte lo è tuttora, ma che è in declino anche a
causa della pesante crisi congiunturale.
Gli episodi criminali sono
ormai all’ordine del giorno, la situazione è pesante. Ci sentiamo in dovere di
richiedere alle istituzioni preposte un maggior controllo del territorio e di
approntare adeguati sistemi di prevenzione, in modo tale da sconfiggere il senso
d’impotenza che ormai prevale sulla voglia di reagire e di riscattarsi.