Un nuovo vero e proprio business criminale da milioni di euro.
È il nuovo mercato dei farmaci antitumorali, biologici, immunosoppressori,che ha dimensioni sempre più lucrose che fanno gola anche alla criminalità organizzata.
Questo tipo di farmaci sono inseriti in fascia H, quella riservata alle farmacie ospedaliere, e vengono somministrati gratuitamente. Ma a pochi chilometri dalle coste pugliesi, in Albania e soprattutto in Grecia, la situazione è ben diversa.
L’ultimo è il caso riuscito a Milano, dove sono stati rubati medicinali chemioterapici per un valore di 100mila euro dalla clinica San Pio X.
Lo studio del centro di Transcrime dell’Università Cattolica di Milano e dell’università di Trento, ha evidenziato che, tra il 2006 e il 2013 infatti un ospedale italiano su 10 ha registrato un furto di farmaci, subendo una perdita media di circa 330 mila euro.
Sono stati 68 i casi di furto di farmaci dagli ospedali italiani per una perdita di almeno 18.7 milioni di euro.
Ben 16 di questi sono avvenuti tra Puglia e Campania e, dopo i primi tre mesi del 2014, siamo già saliti a 20: nell’ultimo weekend nel Tarantino, la scorsa settimana a Francavilla, a metà gennaio a Galatina. E tutte le farmacie ospedaliere in questione non erano dotate di sistemi di sicurezza.
Tra gennaio e marzo, poi, si sono verificate due rapine a camion che trasportavano medicinali: una sventata sull’autostrada A14 nei pressi di Canosa (con l’arresto di un cerignolano), l’altra riuscita proprio a Bitonto, sulla SP231, con il sequestro lampo dell’autista e il successivo ritrovamento del mezzo parzialmente svuotato (http://www.dabitonto.com/cronaca/r/ultim-ora-scene-da-far-west-assalto-armato-ad-un-furgone-di-medicinali-sequestrato-l-autista/2949.htm).
Ebbene sì, il materiale contenuto all’interno del camion conteneva materie radioattive destinate ad una casa di cura si San Giovanni Rotondo.
Un fenomeno, quindi, in rapida espansione, spesso sottostimato, che potrebbe diventare una nuova forma di contrabbando.
I furti riguardano alcune centinaia di confezioni, nulla di ingombrante dal valore però inestimabile sia per la sanità che per la vita delle persone che ne è costretta a far uso.
E al momento pare non ci siano contromisure: il nuovo allarme lanciato è finito finire in un rapporto riservato dell’Aisi perché alcuni farmaci sono coperti da brevetto internazionale.