La Mission della F.I.P. (Federazione Italiana Pallacanestro) in tema di minibasket recita: “attraverso il gioco sport minibasket, la FIP avvicina i bambini allo sport, in un quadro progettuale di grande riferimento educativo, garantendo tale opportunità a tutti i bambini/e dai 5 agli 11 anni, con un approccio graduale ed intelligente all’agonismo e alla formazione sportiva giovanile”.
Questo è, in buona sostanza, il “manifesto programmatico” della federazione. Definisce l’orizzonte formativo e culturale del fare minibasket all’interno del Settore Minibasket.
Il rischio è che, come tutti i manifesti possa essere non compreso o, peggio, compreso e disatteso.
Gli interrogativi che scaturiscono dalle parole della mission sono chiari:
• per un bambino, giocare lo sport, è obiettivo o strumento?
• se viene condivisa la scelta del giocosport come strumento, è o deve essere strumento per l’atleta o per la persona?
• quando un’attività di gioco sport si dichiara formativa, con quali attenzioni e modalità si deve descrivere?
Benny De Carlo, Istruttore Nazionale Minibasket, Formatore Regionale e Responsabile Tecnico Settore Minibasket Sporting Club Bitonto, ci illustra lo stato dell’arte del pallone a spicchi per i più piccini.
“Io in qualità di responsabile del settore, unitamente ai miei colleghi istruttori giallo-verdi, ritengo che l’obiettivo coerente di un’attività formativa sia dare strumenti alla persona per crescere autonomo, responsabile e collaborativo. Un simile approccio, basato sulla consapevolezza dell’agire, deve essere accompagnato e sostenuto dall’aspetto cognitivo. A tal proposito, l’OMS (Organizzazione Mondiale della Sanità) sostiene che “variamente combinate tra loro, le funzioni cognitive ed esecutive contribuiscono a determinare l’intelligenza di ogni singolo individuo”. Questo, in estrema sintesi, quello che cerchiamo di fare ogni giorno, allenamento dopo allenamento, partita dopo partita, scherzo dopo scherzo, sorriso dopo sorriso, regola dopo regola, allo Sporting Club Bitonto. Siamo convinti che insegnare minibasket sia una cosa seria e che non esistono formule magiche o ricette segrete per insegnare bene il minibasket”.
“C’è la coscienza e la responsabilità di ciascuno di noi, la consapevolezza di un delicato compito da svolgere.
E c’è lo studio e la passione, il rigore e la coerenza; portando con sé, in ogni occasione, il senso ed il valore della testimonianza”, conclude il sempre sorridente e preparatissimo coach.