Anche il consiglio comunale ricorda Luigi Sannicandro, ex consigliere comunale per cinque consiliature, dalla fine degli anni ’50 agli anni ’80. È stato il consigliere Franco Natilla (Bitonto Riformista), subito dopo l’avvio dei lavori, a prendere parola per rendergli omaggio:
«La sua attività di consigliere, ma non solo, è stata sempre improntata alla dignità dei diritti dei lavoratori, perché Luigi aveva sofferto. Nato nel ’28, in pieno regime fascista, figlio di un comunista attivo (che io ho avuto l’onore di conoscere, perché condivideva gli ideali con mio nonno paterno), Luigi sin da piccolo, lavoratore nei campi aveva cominciato a sostenere le battaglie per la tutela dei diritti dei lavoratori. Correndo anche il rischio di essere arrestato. Vi furono ripercussioni sulla famiglia che costrinsero la famiglia a trasferirsi».
Il consigliere Natilla ricorda anche l’attività imprenditoriale di Sannicandro che «mise su una brillante azienda nel settore delle confezioni. Una industria conosciuta non solo nel territorio nazionale, ma anche oltre. Luigi era un industriale che dai dipendenti era considerato non un datore di lavoro, ma un padre. È stato anche presidente dell’ente ospedaliero di Bitonto. Ricordo, tra le sue battaglie, quella per l’istituzione della zona Pip, per favorire il settore artigianale. Ricordo anche una discussione interna al partito quando si discuteva dell’ampliamento dell’aeroporto, che, secondo lui, era da fare, dal momento che avrebbe favorito l’economia cittadina. Negli anni ’80 decise di lasciare la politica attiva perché non si ritrovava più nel corso che stava prendendo la politica, lontani dai suoi ideali. Mi piace ricordarlo così: tenace, forte, di sani principi, che ha messo al primo posto la dignità e i diritti sacrosanti dei lavoratori».
A ricordarlo sono anche Antonella Vaccaro (Pd) e Pasquale Castellano (Officina Partecipata). Quest’ultimo ne ricorda: «Ho conosciuto personalmente Sannicandro negli anni del Pds. È doveroso ricordarlo oltre che per la sua presenza in consiglio, anche perché è stato tra i pionieri di un movimento economico che ha cambiato la nostra città e il tessuto sociale, facendolo passare da prettamente contadino ad industriale, nel settore dell’abbigliamento. È stato uno degli imprenditori leader nel settore tessile e manifatturiero, che ha fatto cambiare la percezione della nostra città nel campo delle attività economiche. Ha saputo guardare avanti, cogliendo le opportunità di un settore all’epoca innovativo. Dovremmo prendere spunto e avere la stessa capacità di osservare i cambiamenti socioeconomici».
L’ultimo omaggio arriva da Franco Scauro (Bitonto Riformista) che ne ricorda lo spessore politico e i suoi sforzi per creare le condizioni per un dialogo all’interno della sinistra. Scauro ricorda anche Grazia Moretti, ginecologa presso l’ospedale San Paolo, recentemente scomparsa: «Anche lei impegnata in politica, ma la metteva in campo nel suo lavoro. È stata una donna che ha lavorato per le donne. Credeva nelle donne. È stata un medico che, anche quando ha lavorato a Bitonto, ha dato un importante contributo alla laicità del nostro lavoro. È stata una delle poche ginecologhe non obiettrici e ha creato sempre le condizioni per far sì che le donne si trovassero a loro agio. Avrebbe voluto tornare a Bitonto con un ambulatorio, presso il n ostro presidio, ma non è stato possibile. Ha dato parecchio ed è un esempio di come deve essere il medico nei confronti della gente».