Offrire alle imprese e non solo la possibilità di
dilazione dei pagamenti in più tranche anche nella fase esecutiva, ossia il
termine ultimo per presentare ricorso agli organi di giustizia contro l’avviso
di accertamento.
Lo chiede il consigliere Paolo Intini, che in una
lettera indirizzata all’amministrazione comunale propone di rivedere e
modificare il Regolamento generale delle entrate, approvato nel 2005, anche
alla luce delle novità introdotte dal governo Letta e dal decreto legge n°69
del 21 giugno scorso.
Il rappresentante dell’opposizione «ravvisa
l’opportunità di integrare l’articolo 2 e di modificare l’articolo 19 del
Regolamento per integrare i benefici che possono derivare da una maggiore
semplificazione e rateazione».
Se all’articolo 2 la proposta è quella di inserire tra
le definizioni anche quella di fase esecutiva, all’articolo 19 l’ex candidato
sindaco propone due aggiunte. La prima riguarda l’avviso di accertamento, per i
quali il concessionario, secondo la volontà di Intini, concede la dilazione del
pagamento in un massimo di 12 rate se i debiti non sono superiori ai duemila
euro, di 24 rate se il debito oscilla dai 2.001.00 euro fino ai diecimila euro.
Sopra ai diecimila euro, le rate diventano 48.
La seconda aggiunta riguarda la fase esecutiva di
pagamento. Che, è la volontà dell’ex assessore al Bilancio, deve essere
effettuata dal responsabile della gestione dell’entrata o dall’agente della
riscossione fino ad un massimo di settantadue rate mensili.
«Attraverso una nuova rateazione – osserva il
consigliere spiegando la ratio delle modifiche – si permetterà a molti
contribuenti in difficoltà di regolarizzare la propria situazione debitoria ma
anche a contribuire alla tenuta dei volumi di riscossione dell’ente».
La parola, adesso, passa al Consiglio comunale,
l’organo preposto a poter cambiare il Regolamento.