Dal testimone di giustizia Gennaro Ciliberto riceviamo e volentieri pubblichiamo.
“Quanto
vorrei sbagliarmi, quanto non vorrei leggere queste notizie, quanto vorrei
essere smentito, vorrei che tutto finisse, ma purtroppo non è così.
Anzi,
quello che tristemente avevo previsto si sta avverando, la furia criminale non
si ferma, come un coltello caldo nel burro affonda nella città!
Nessun commento all’articolo che con grande gratitudine i giornalisti liberi di
“Da bitonto” hanno pubblicato l’altro giorno.
Nulla.
Silenzio totale.
Ed
è questa la triste realtà, silenzio, forse sarebbe bastato dire: “sì, noi
vogliamo essere liberi, noi non ci stiamo, ora basta, uniamoci” ed invece NO!
Ed
il mio intento è fallito, quello di risvegliare le coscienze dormienti non ha
funzionato, con quelle righe non si è scalfito quell’infame muro di omertà, sì
infame, infame quanto quei gruppi di criminali autori dell’escalation di
violenza.
Prima
o poi, ci scapperà il morto innocente e dopo non bisogna fare la marcia di
lutto, la marcia va fatta prima, la marcia di sdegno, di netta ribellione
civile. Va fatta prima!
Ma
dove è la politica di Bitonto ??
Dove sono i politici?
Bello
e facile sarebbe non affrontare questi tragici drammi, ma non esiste solo una
città che si pone dei risultati di recupero architettonico o di recupero di una
parte di città!
Una
città prima di tutto, prima che essere bella DEVE ESSERE SICURA, VIVIBILE E
LIBERA!
I
politici hanno il dovere di “parlare” di dire come la pensano, di
schierarsi e di “urlare” che LA CRIMINALITA È IL VERO
“CANCRO”.
Non
giudicatemi, non vuole essere polemica, ma i fatti parlano, nessun commento, nessun
tavolo tecnico, nulla!
Non voglio ergermi a paladino, né tanto meno sono capace di dettare linee
giuda, ma permettermi però di analizzare oggettivamente le circostanze. E
quindi …
Dove
sono coloro che sono espressione politica dei cittadini?
Nemmeno una parola, un sussulto di dignità!
Uno
spronare le coscienze davvero inutile, ma d’altronde come si può spronare le
coscienze altrui quando le prime in letargo sono di taluni politici , e non
tutti, c’è chi come ieri ha lottato e lotta, ma in questo contesto è un don Chisciotte…
La
lotta alla criminalità non ha colore politico, né deve essere strumentalizzata,
la si fa e basta.
Quindi
credo che ora bisognerebbe agire e non attendere un altra sventagliata di
mitra.
Quello che fa ancora più paura è il fatto che queste bestie criminali
ritornano a pochi giorni, se non ore, sul luogo palcoscenico di una
recente sparatoria, sentendosi padroni indiscussi di un territorio.
E senza alcun “timore”…
Un ulteriore duplice messaggio di morte: “prima o poi ti uccidiamo”.
E
se invece, come ci raccontano le cronache, a morire fosse un innocente?
Un nostro figlio, padre, una madre o un parente …..
E se il dolore toccasse a noi?
Ma dove siamo finiti?
È
vero anche che fatti di violenza accadono dappertutto, ma ciò che vorrei che
si capisse è che questi criminali di oggi, questi pistoleri saranno i boss di
domani, stanno solo accrescendo il loro potere criminale, stanno delineando le
loro zone di azione.
Essi,
però, hanno quel qualcosa che forse un tempo la criminalità non aveva: sono
perennemente sotto l’effetto di sostanze stupefacenti e perciò diventano folli.
Sono “dilettanti allo sbaraglio”, pur se sospetto che dietro di loro
ci sia una regia, un “regista”.
Ora
la città non può più attendere , bisogna che la normalità e la serenità sia
parte indiscussa della città.
Questi criminali vanno assicurati alle patrie galere e chi fa affari con loro o
è connesso a costoro va cacciato dalla comunità
Appropriatevi della vostra
libertà, bitontini onesti!”