Oggi alla Scuola Superiore di Polizia a Roma, alla presenza del Capo della Polizia, Prefetto Franco Gabrielli, e di note personalità delle Istituzioni e del mondo della cultura, la Polizia di Stato ha svelato le fotografie del calendario 2017.
Gli scatti, che hanno il compito di ritrarre il delicato ruolo degli uomini e delle donne della Polizia di Stato, sono stati affidati alla straordinaria professionalità del fotografo Gianni Berengo Gardin.
La tecnica del “bianco e nero” del maestro di Santa Margherita Ligure ha immortalato i diversi reparti della Polizia, evidenziando le emozioni e le passioni di chi tutti i giorni offre il proprio impegno al servizio del cittadino. Dallo sforzo straordinario nella gestione del flusso migratorio alla vicinanza per le fasce più deboli della società.
Il maestro, che durante la sua carriera si è occupato di fotografia di reportage, d’indagine sociale, di documentazione di architettura e descrizione ambientale è autore di indimenticabili foto “in bianco e nero” realizzate con macchine fotografiche a pellicola. Berengo Gardin è tra i pochi a ricercare l’autenticità degli scatti non avvalendosi delle recenti tecnologie digitali. Con la dicitura “vera fotografia”, che viene apposta dietro le fotografie sviluppate con l’assenza di manipolazioni, il maestro regala opere uniche e di eccezionale suggestione.
Gianni Berengo Gardin è rappresentato dall’Agenzia Contrasto.
Il suo archivio è gestito dalla fondazione Forma per la Fotografia.
Anche quest’anno la realizzazione del calendario della Polizia di Stato ha trovato la partnership di Unicef. Il ricavato della vendita verrà, infatti, devoluto al Comitato italiano per l’Unicef Onlus per sostenere il progetto “Libano – Youth and Innovation” finalizzato a promuovere, nel paese, l’integrazione sociale ed economica dei giovani a rischio.
Il progetto coinvolge giovani libanesi vulnerabili, rifugiati siriani e palestinesi, di età compresa tra i 12 e i 24 anni e si basa sul principio “For Youth by Youth” ovvero la formazione tra pari come metodologia più efficace per il trasferimento delle conoscenze, delle competenze e per l’individuazione di soluzioni a problematiche locali.
Grazie a questa consolidata partnership dal 2001 ad oggi sono stati complessivamente raccolti più di 2 milioni di euro e completati diversi progetti, di cui alcuni a sostegno dell’infanzia e contro lo sfruttamento dei minori in Cambogia, Benin, Congo, Guinea, Repubblica Centro Africana. Solo nel 2016 sono stati raccolti più di 156.000 euro che sono stati devoluti al Sud Sudan per la protezione dei bambini vittime dell’emergenza umanitaria.
Per tutte le Questure che ne faranno comunicazione, i cittadini potranno prenotare il calendario da parete (costo 8 euro) e il calendario da tavolo (costo 6 euro), facendo un versamento sul conto corrente postale nr. 745000, intestato a “ Comitato Italiano per l’Unicef”. Sul bollettino dovrà essere indicata la causale “Calendario della Polizia di Stato 2017 per il progetto Unicef “ Libano – Youth and Innovation”.
La ricevuta del versamento dovrà poi essere presentata agli Uffici Relazioni con il Pubblico di tutte le Questure d’Italia che forniranno dettagli sulla consegna.
A tal proposito, di seguito, L’EDITORIALE CAPO DELLA POLIZIA.
“Ormai da qualche anno la Polizia di Stato ha abbracciato una precisa scelta editoriale con la velata ambizione di racchiudere in un calendario la “straordinaria ordinarietà” del quotidiano impegno dei nostri operatori.
Raccontare, dunque, in “12 scatti” il significato della nostra presenza tra la gente, attraverso lo sguardo e la sensibilità di grandi fotografi capaci di raccontare con voce personale la complessità del nostro tempo.
Per il calendario del 2017 il progetto ha avuto l’opportunità di avvalersi del contributo di Gianni Berengo Gardin, uno dei più grandi maestri della fotografia contemporanea, il quale, forse più di ogni altro, ha saputo descrivere il nostro Paese e documentarne il cambiamento.
Consentitemi qui di aprire una breve parentesi personale. Sono da sempre un estimatore dell’opera di Berengo Gardin, di quel suo porsi con un atteggiamento di ascolto partecipe di fronte alla realtà, riproducendone la complessità con tutte le sfumature del bianco e nero. Eppure ho avuto la possibilità di incontrarlo, per la prima volta solo di recente, all’indomani della nomina a Capo della Polizia nel mio ufficio al Viminale. Nello stesso periodo, a poca distanza, il Palazzo delle Esposizioni ospitava una sua vasta retrospettiva il cui titolo “Vera Fotografia” sottolineava uno dei tratti fondamentali del maestro: quello di ritrarre la realtà senza mai intervenire sulla pellicola con manipolazioni in post-produzione.
Nel corso di quella conversazione il maestro mi manifestò alcune perplessità sulla sua partecipazione al progetto sostenendo che altri professionisti, meglio di lui, avrebbero potuto realizzare il calendario della Polizia di Stato. Ho il sospetto che, alla base di quel timore, vi fosse anche la celata preoccupazione di ricevere istanze dalla committenza lontane dalle sue corde.
Credo che la nostra sia pur breve conversazione e forse ancor di più le giornate trascorse con i nostri operatori, la possibilità di conoscerne le storie, di accompagnarli nel loro lavoro quotidiano, abbiano dissolto quelle iniziali perplessità. Questo mi dà il pretesto di introdurre alcuni temi a me più cari, quello della conoscenza reciproca per il superamento dei sospetti, della “contaminazione” quale valore aggiunto che, spero, possano costituire il filo conduttore di futuri progetti.
L’esito di tali incontri è sintetizzato nelle fotografie che formano questo calendario, tutte ispirate al comandamento della “Vera Fotografia”. Un reportage capace di immortalare in 12 scatti una straordinaria “Vera Umanità” composta da uomini e donne della Polizia di Stato che pongono la loro vita al servizio della collettività.
Spero che apprezzerete, come me, questo calendario, con l’auspicio che le donne e gli uomini ivi ritratti possano accompagnarvi, discreti compagni di viaggio, in quello che vi auguro sia un magnifico 2017”.