Un bitontino eletto nel Comitato direttivo centrale dell’Associazione Nazionale Magistrati. È Italo Federici, in servizio presso la Procura di Taranto nel distretto di Lecce, era candidato nella lista Unicost ed ha ottenuto 248 voti.
Urne chiuse alle 13 di ieri per l’elezione dei nuovi componenti dell’Anm, il sindacato delle toghe. Risultati al volo grazie al voto online. Vince la sinistra di Area con 1.785 voti. Seguita dalla destra di Magistratura indipendente con 1.648. Terza è la centrista Unicost, la corrente dell’ex leader Palamara, con 1.212. Quarta Autonomia e indipedenza di Piercamillo Davigo con 749. Seguita dalla new entry, il gruppo Articolo 101 che conquista 651 voti. Luca Poniz di Area, il presidente uscente, piu votato con 739 voti.
Hanno votato 6.101 magistrati su 7.100 che si erano registrati per il voto online. Immediato il raffronto con l’ultima elezione del marzo 2016. Quando però votarono ben 8.613 toghe. Quindi il primo dato è un netto calo dei votanti. Rispetto a quattro anni fa la centrista Unicost perde il primo posto: allora ebbe 2.522 voti, pari al 12,48% e conquistò 13 eletti. Magistratura indipendente invece mantiene il secondo posto (nel 2016 ebbe 1.589 voti, pari al 7,86%, e 8 eletti). Balzo in avanti e in prima posizione per Area, che nel 2016 aveva ottenuto 1.836 voti, pari al 9,08%, con 9 eletti. Netto calo invece per il gruppo di Davigo che scende dai 1.271 voti del 2016, pari al 6,29%, di cui ben 1.041 del solo Davigo.
Ed ecco la distribuzione, non ancora ufficiale per via del calcolo dei resti, dei seggi nel prossimo parlamentino dell’Anm: 11 per Area, 10 per Mi, 7 per Unicost, rispettivamente 4 e 4 per i davighiani e il gruppo di Reale. Distribuzione che evidenzia la situazione “politica”. Area vince ma tallonata dalla conservatrice Mi, Unicost sta al centro. Davigo perde nettamente e addirittura conquista gli stessi seggi di Articolo 101 che con Reale e Giuliano Castiglia ha chiesto il sorteggio per il Csm.
Giuliano Caputo, il segretario uscente dell’Anm, di Unicost, che non si è ricandidato: “Il voto conferma l’esistenza di una pluralità di aree culturali in magistratura. Auguro buon lavoro ai neoeletti che affronteranno un momento di crisi e auspico che lo facciano nell’interesse di tutti i magistrati senza far mai prevalere, pur nelle diverse sensibilità, logiche di parte”.