L’argomento politico non è mai stato schedato tra i più
interessanti. Soprattutto tra i più giovani, la prudenza, l’abilità,
l’accortezza tipiche di un buon governo non sembrano affascinare molto.
Nonostante le proposte, i corsi, gli incontri di sensibilizzazione avvenuti anche a Bitonto, i ragazzi divengono ogni
giorno più diffidenti nei confronti del governo.
Basti pensare alla reputazione del Consiglio
comunale bitontino tra i giovani.
Ho avuto modo di parlare con tanti miei coetanei
e le impressioni di questi sulla nostra città e il suo governo non sono
positive.
“Come mai non ti piace la nostra amministrazione?”
“Ci sono troppe cose che non vanno, si fa troppo poco
per migliorare”
E come dar loro torto…
Camminiamo schivando topi e blatte,
parcheggiamo tranquillamente in doppia fila, lavoriamo consapevoli di poterci
trovare a momenti vittime di un reato, veniamo picchiati sotto l’indifferenza
di tutti nella villa comunale.
Troppe segnalazioni, pochi passi avanti.
Ogni settimana nascono nuove iniziative nel centro
storico.
Iniziative che celano i veri problemi di una città che soffre: soffre
la criminalità, soffre la sozzura, soffre l’assenza di vigili urbani, soffre
l’inciviltà, soffre la mentalità sbagliata di chi crede di non poter essere
parte del cambiamento.
Serve incentivare il popolo bitontino partendo dai
giovani, i quali sempre più mostrano il desiderio di andarsene dalla nostra
città in quanto non offre loro buone prospettive per il futuro.
Bisogna dar loro speranza e fiducia.
Questo si può fare solo
ascoltandoli e realizzando le loro richieste, poiché le nuove generazioni
posseggono idee che potrebbero attenuare tante preoccupazioni.
E la politica, è bene non dimenticarlo mai, non
è un mestiere, bensì un servizio a pro della comunità.