Ecco il racconto dell’intenso fine settimana di Raffaele De Leo, nostro inviato speciale alla Giornata Mondiale della Gioventù.
“È
sabato. Il grande giorno della veglia è arrivato. Alle 6 di mattina siamo già
pronti per raggiungere Copacabana.
Il
tragitto prevede diversi spostamenti tra bus e traghetto e 10 km di strada da
percorrere a piedi.
Si scende dal traghetto e si comincia la marcia.
Il
nostro gruppo forma una vistosa macchia blu. Apre il gruppo la bandiera
italiana, lo chiude quella del Bari.
Sono
i nostri punti di riferimento. Tra di noi c’è un grande spirito di collaborazione,
chi può aiuta chi è più in difficoltà, grande attenzione gli
uni con gli altri, basta poco infatti in questa marea di gente che ti ritrovi
senza il tuo gruppo.
La
città di Rio è bloccata; ma pronta ad ospitare il grande evento. Nell’aria si
respira un clima festoso.
Il
segnale che la spiaggia di Copacabana è vicina è dato da due gallerie, quando
li percorri è adrenalina pura, lì dentro i canti rimbombano, il frastuono
meraviglioso.
Sono
le 4 di pomeriggio. Siamo arrivati. Che fatica, ma quanta gioia. La spiaggia è di
fronte, migliaia di tende e sacchi a pelo già sistemati: in giro osservi di tutto,
chi prega, chi balla, chi canta. Ognuno vive l’attesa a suo modo. Sul palco è grande
show: i brasiliani sono pirotecnici. Papa Francesco arriva in elicottero, si
segue il suo arrivo dai maxischermi. L’entusiasmo alle stelle.
Inizia il percorso con la papamobile. Saluta, sorride, fa fermare la macchina, prende i bimbi e li bacia, benedice tutti. Che brividi, che emozioni…
La
celebrazione ha inizio con delle testimonianze molto significative. Poi inizia il discorso Papa Francesco, esprime concetti chiari, lo segui con facilità.
Sembra di parlare con un tuo caro amico. Il suo messaggio: “Anche oggi il Signore continua ad avere bisogno di voi giovani per la sua Chiesa. Cari giovani, il Signore ha bisogno di voi! Anche oggi chiama ciascuno di voi a seguirlo nella sua Chiesa. Non al mucchio! A te, a te, a te, a ciascuno, Ascoltate nel cuore quello che vi dice”.
Non
si limita a parlare, indica proprio la strada. Resta una domanda: da dove
cominciare? E lui, Papa Francesco, ispirandosi a Madre Teresa, risponde “da
te e da me”. La celebrazione volge al termine, Papa Francesco saluta e va via
in elicottero.
A noi resta da trascorrere la notte, nel cuore e nella mente le emozioni
e le parole trasmesse dal Santo Padre.
Domenica. È il giorno di festa, 3.2 milioni di fedeli presenti…
Non
ti rendi conto di quanta gente c’è. Rivedendo le immagini in Tv, ti sembra
molto più chiaro. Un fiume di gente. È il giorno conclusivo della Giornata
Mondiale della Gioventù. Mi piace raccontarla con poche parole.
Papa Francesco ha un messaggio per noi: ”È stato bello partecipare alla
Giornata Mondiale della Gioventù, vivere la fede insieme a giovani provenienti dai quattro angoli della terra, ma ora tu devi andare e trasmettere questa esperienza agli altri”.
Prima di salutarci, ci dà appuntamento per la Prossima Gmg che si terrà in Polonia a Cracovia, terra di Giovanni Paolo II, nel 2016.
Poi ci lascia con tre parole. “Andate, senza paura, per servire”.
E ci invita a ripetere con lui: “Andate, senza paura, per servire”.