Il lavoro dei giornalisti è dare le notizie per informare i cittadini. Sorprende, quindi, che il presidente della Regione Puglia, Michele Emiliano, possa screditare un’intera categoria professionale in una chat con i consiglieri regionali di maggioranza, come riportato dalla “Gazzetta del Mezzogiorno” di oggi. Le frasi attribuite al presidente Emiliano (“I giornalisti prendono sempre le notizie da soli e si imputtanano quando sono questioni complesse”) destano sconcerto e preoccupazione circa il rapporto con la libera stampa e il rispetto del diritto di cronaca che in primis un presidente di Regione dovrebbe tutelare, avendo giurato fedeltà a quei valori costituzionali.
“Non è chiaro se il giudizio del presidente della Regione riguardi anche i giornalisti del Financial Times, ma riteniamo che più che offendere un’intera categoria professionale – dicono Ordine e Assostampa Puglia – sarebbe semmai opportuno che il Presidente e il suo esecutivo rispondessero alle domande creando – compatibilmente con le restrizioni dovute alla pandemia – le condizioni perché i cittadini, tramite i media, siano correttamente informati. Ci pare, invece, che sia sul fronte delle attività di comunicazione della Regione (che andrebbe rafforzata, come già da mesi sollecitato in richieste di confronto puntualmente snobbate) sia su quello delle relazioni con le testate giornalistiche, al presidente della Regione piacciano solo o le “veline” o le informazioni che non “danno fastidio”, attribuendo ai giornalisti la scarsa chiarezza e trasparenza di informazione quando compaiono notizie scomode”.
“Ebbene, se un giornalista sbaglia c’è sempre lo strumento della rettifica o delle azioni giudiziarie. Se invece svolge il suo lavoro, cioè quello di informare una volta verificate le notizie, sta semplicemente esercitando un diritto e un dovere nei confronti dei cittadini – proseguono Ordine e Assostampa – piaccia o no ai pubblici poteri. Piuttosto, come già accaduto in altri casi, ci sembra che anche sui vaccini sia la Regione a diffondere prima le circolari e poi a varare ordinanze esplicative che dovrebbero correggerle. Scaricare sui giornalisti responsabilità che non sono dei giornalisti – concludono Ordine e Assostampa – purtroppo sta diventando uno sport nazionale al quale – anche in questa occasione – il presidente Emiliano non è riuscito a sottrarsi”.