Negli Sport di squadra, si vince e si perde tutti insieme. Nessuno escluso. E la Polisportiva Five Bitonto, quest’anno monarca assoluta del suo girone – Campionato Nazionale di A2, nonché fresca vincitrice della Final Eight della Coppa Italia di categoria, ha trovato nel terzo portiere Silvia Iacobone lo spot vivente ideale dell’assioma inizialmente enunciato. Pochi minuti ufficiali giocati in stagione, quinto anno in neroverde (non sono stati sei di fila solo per la piccola parentesi nel Macula Nox Molfetta, lo scorso anno, squadra contro la quale, ironia della sorte, arrivò la prima storica vittoria del Futsal femminile bitontino in un Campionato Federale, il 29 novembre 2015, con il risultato finale di 2 a 1 maturato sul sintetico all’aperto del “Circolo Tennis”) e una lunga militanza in Serie C con l’unica squadra di Calcio a 5 femminile della sua città, nonostante tutto e tutti, che Silvia evidenzia fin da subito con legittimo orgoglio e disarmante dovizia di particolari…
“Ci allenavamo la sera nella palestra coperta della ‘Ragioneria’ e giocavamo la domenica mattina alle 11 al ‘Circolo Tennis’. L’esordio assoluto del Futsal femminile in un Campionato Regionale, con il nome di squadra ‘Città di Bitonto’, era avvenuto appena tre giornate prima, il 7 novembre, quando perdemmo con grande onore per 6 a 3 in quel di San Ferdinando, contro il Real Sandos. Tu e Alessio Gaudimundo foste i nostri dirigenti accompagnatori quel giorno, oltre alla nostra amica-allenatrice Roberta Varano ed alla sua unica ed insostituibile spalla, Gina Pazienza, le quali misero come sempre a disposizione le loro auto per affrontare la trasferta… La mia prima partita con il Bitonto era stata un’amichevole di preparazione contro il Futsal Bisceglie, non la dimenticherò mai per il risultato, infatti finì 19-1 per loro, ma nonostante la sconfitta, fu una partita piena di emozioni, sia per l’esordio personale con la maglia del Bitonto sia perché da quella ‘mazzata’ iniziò il lungo percorso sportivo con quelle ragazze che tutt’ora rappresentano il mio fondamentale punto di riferimento nella vita di tutti i giorni e anche nel Calcio a 5: Annamaria Antonino, Teryana Chierico, Annamaria Cortese, Teresa Pagone, Alessandra Tempesta, Mariangela Vino. A quelle mie compagne della stagione 2015-2016 devo tutto per la tanta strada fatta insieme, perché fondamentalmente eravamo tutte inesperte in ambito agonistico, noi come giocatrici e Roberta Varano come prima allenatrice. Il pesante risultato contro il Bisceglie fu il primo di tanti risultati negativi eppure, se da un lato perdevamo le partite, dall’altro, vincevamo come persone e atlete, per la continua crescita di squadra, per tutto l’impegno che ci mettevamo, perché le vittorie contro di noi le squadre avversarie dovevano sudarsele sempre!”.
Roberta Varano, si è nominata poc’anzi. Indubbiamente, colei che ha portato il Futsal femminile nella Città del Sollievo quando, nel 2014, creò una proficua collaborazione con l’ASD Omnia Bitonto per iscrivere le sue ragazze ad un torneo 100% amatoriale, sotto l’egida dello CSEN, con partite casalinghe giocate sempre all’interno dell’ormai famosa palestra coperta del “Vitale Giordano”.
“Roberta, come allenatrice, è stata per tutte quante noi la Stella Polare di ogni partita, di ogni allenamento, di ogni momento… Non abbiamo vinto alcun trofeo in tutti quegli anni di Campionati Regionali, ma abbiamo vinto come squadra, sia per la crescita esponenziale a livello di gioco che abbiamo vissuto in campo, sia per le persone trovate o ritrovate, con le quali abbiamo creato un gruppo, delle amicizie sincere anche fuori dal rettangolo di gioco. Noi storiche abbiamo seguito ovunque Roberta, per cinque anni, quattro a Bitonto e successivamente anche a Molfetta, nel Macula Nox. Lei, per crescere come tecnico e farci crescere come calcettiste si è anche formata negli anni, ha partecipato a corsi federali, diventando per noi l’Autorità massima… Finché non è arrivata la chiamata, nell’agosto del 2020, di Matteo Caracciolo che mi ha chiesto di ‘tornare a casa’, nella Polisportiva Five Bitonto, dove abbiamo vissuto una stagione agonistica pressoché perfetta, per tutti i risultati conseguiti, a partire dalla promozione in Serie A fino al trionfo di Porto San Giorgio, nella Final Eight di Coppa Italia di Serie A2”.
Ma quando è nato l’Amore incondizionato di Silvia Iacobone per il pallone a rimbalzo controllato?
“Ho praticato sempre e solo Futsal, mai Calcio a 11, fin dal primo anno alle Superiori. A scuola vinsi con le mie compagne (alcune delle quali poi ritrovate nel successivo percorso agonistico con Roberta Varano) la School Cup per cinque anni di fila. Eppure, in TV preferisco seguire partite di Calcio maschile e femminile e non quelle di Futsal! Ho iniziato a fare sul serio con il pallone a rimbalzo controllato dopo la chiamata dell’amica Mariangela Vino, la quale mi disse che serviva un portiere per la squadra del Città di Bitonto, dopo l’infortunio occorso a Claudia Cirone, unica goalkeeper a loro disposizione per il primo ‘Regionale’ da affrontare di lì a poco. Furono all’epoca decisivi anche i pareri di Matteo Caracciolo e Alessandra Tempesta, quest’ultima già protagonista e leader in campo del torneo CSEN dell’anno precedente. Dopo quella prima, indimenticabile stagione agonistica 2015-2016, iniziata per me quasi per caso, ho vestito per la mia città le maglie neroverdi dell’Atletico Bitonto e della Polisportiva Five Bitonto, collezionando tante presenze da titolare”.
Una Passione più forte anche dei problemi di salute, che l’hanno vessata a più riprese, addirittura molto molto seriamente nel corso della stagione 2016-2017…
“A gennaio della maledetta stagione sportiva 2016-2017 subii la frattura di perone e malleolo in una partita giocata in casa a marzo, mi sa contro il Cassano. In realtà, non sarebbe stato quello il problema fisico maggiore da superare in quella stagione… Ho infatti rischiato di smettere definitivamente con il Futsal e con lo Sport praticato, in generale, a causa di un tumore non maligno che mi diagnosticarono tra cervello e cervelletto il quale pressava sui nervi acustico e facciale. I primi problemi iniziarono a settembre 2016, feci un po’ di controlli ed una risonanza magnetica, in febbraio, emise la triste sentenza. Grazie soprattutto al supporto, ai consigli di una dottoressa amica di famiglia, si optò per l’operazione, quindi di asportare questa massa tumorale ‘benigna’ a Bergamo, dal dott. Giovanni Danesi; finii sotto i ferri il 26 aprile 2017 e il 2 maggio tornai finalmente a casa. A luglio ero già in campo per le prime partitelle… Da allora, sono praticamente obbligata a fare delle risonanze periodiche di controllo, anche perché i ‘fastidi’ non sono ancora del tutto terminati, avendo un’infezione perenne all’osso spugnoso, dietro l’orecchio, che provoca mastoidite”. Il duplice amore per lo Sport e per la Vita più forte della sfortuna, è il caso di dire.
Arriviamo ai giorni nostri, ai roboanti trionfi della Polisportiva Five, al legame di Silvia con alcune delle figure che attualmente compongono l’organigramma societario della compagine, tutta orgoglio ed emozioni, del fiero Patron Silvano Intini ed al rapporto della classe ’97 bitontina con le compagne di spogliatoio, principalmente, a quello “particolare” con le quotate colleghe Tempesta e Tardelli.
“Sinceramente mi sono meravigliata del rapporto che si è subito creato all’interno di questo gruppo nuovo di zecca e molto variegato per diverse ragioni. Non mi aspettavo, ad esempio, che le ragazze dai curricula più importanti potessero approcciarsi alla realtà bitontina ed allo spogliatoio della squadra senza la minima superbia, senza mai dare dimostrazione verbale, o nell’atteggiamento, di superiorità sulle altre. Credo poi sia abbondantemente intuibile, anche dai video Social postati, il tipo di rapporto affiatato che si è instaurato tra noi giocatrici nonché tra noi e tutto lo Staff al completo…! Con Maria Giovanna e Gabi, in particolare, c’è prima amicizia e infinito rispetto, poi anche una sana, giusta concorrenza tra portieri che vorrebbero sempre giocare il più possibile. Io da loro ho potuto solo imparare ed anche se con l’arrivo di Gabi il mio minutaggio è calato di molto, inevitabilmente, sono molto soddisfatta ed orgogliosa della mezzora circa effettiva che sono riuscita a ritagliarmi in campo, quest’anno. Da seconda scelta sono diventata la terza, ma essere dietro nelle gerarchie al capitano Tempesta e ad un monumento del Futsal femminile come Tardelli credo ci possa stare, no?! Per quanto riguarda il ‘fuori campo’, che dire… Matteo Caracciolo e il prof. Alessio Gaudimundo sono coloro che ci sono sempre stati, rivestendo le più disparate cariche societarie e mettendoci sempre tutto loro stessi, materialmente, mentalmente e a livello di tempo. Grazie a loro, ad esempio, si avvicinò a suo tempo il primo sponsor bitontino che dimostrò di credere concretamente nel movimento Futsal femminile, vale a dire il prof. Domerio Mundo. Poi Aldo Pilone, il nostro insostituibile ed infaticabile ‘factotum’, fino ad arrivare a Silvano Intini, l’uomo che nel bene o nel male concentra su di sé vittorie e sconfitte della Famiglia Polisportiva Five, mettendoci sempre la faccia in prima persona. Già da due anni supportava economicamente la società, come sponsor, poi è diventato main sponsor lo scorso anno e il nostro primo tifoso, nonché Patron unico ed inimitabile, quest’anno”.
Chiudiamo questa piacevolissima chiacchierata a 360° con Silvia Iacobone parlando di un’altra bitontina (molto giovane e di sicura prospettiva) facente parte della rosa, Francesca Buquicchio; del suo ricordo personale dell’indimenticabile “Voce Neroverde”, Ciccio Marrone, e infine dei rapporti intercorrenti tra Polisportiva Five Bitonto e Futsal Bitonto, le due splendide realtà sportive che ormai da qualche anno fanno compagnia all’US Bitonto Calcio per ciò che concerne il “Pallone” cittadino. Alla fine, sempre di Leoni e Leonesse si parla…
“Io, Isabella Formiglio e Francesca ‘Chicca’ Buquicchio siamo le uniche bitontine in rosa… Chicca è forte, è una ragazzina di 15 anni molto interessante, in crescita e di sicura prospettiva, se deciderà sempre di applicarsi al 100% sul Futsal, perché forse lei ha più caratteristiche da Calcio a 11, che però non le piace quanto il Calcio a 5. Quando aveva appena 12 anni già si affacciò da noi per giocare, ma era davvero ancora troppo piccola per gettarla nella mischia assieme a ragazze di almeno 18-20 anni… Per quanto riguarda Ciccio, dirò una banalità ma è la verità: l’ho conosciuto solo quest’anno, ma era il classico tipo a cui bastava poco per entrare nei cuori delle persone. E proprio così è andata pure con noi giocatrici della Polisportiva. Ricordo con il sorriso il ritorno con la sua auto da Sammichele, eravamo io, lui, Pati, Valenzano e Matteo Caracciolo. Se non ci avesse raggiunto lì Ciccio (persona sempre disponibile e gioviale), saremmo semplicemente rimaste a piedi… Infine, penso che Futsal maschile e femminile, a Bitonto, abbiano prospettive molto interessanti. Parliamo di un intero movimento in crescita esponenziale, i rapporti tra le due società e tra i rispettivi atleti sono ottimi: loro sono stati i nostri primi tifosi e noi i loro, abbiamo pure condiviso la stessa struttura e ogni tanto ci si incrociava al ‘Borsellino’ per gli allenamenti a seguire delle due squadre. Il comparto Futsal bitontino può arrivare davvero molto in alto, come mi auguro che il Bitonto Calcio possa finalmente entrare a far parte del professionismo. Patron Intini, d’altronde, ha già fatto capire che in Serie A non intende fare la comparsa, quindi…ci sarà ancora tanto da divertirsi!”.