Da un
lato una reale, fattiva e concreta collaborazione tra le forze
dell’ordine, le guardie campestri, gli agricoltori e tutti gli
operatori del settore.
Dall’altro,
un maggiore controllo dell’immenso territorio agricolo (domani o nei
prossimi giorni si metteranno i puntini sul come, anche in base alle
risorse di personale realmente a disposizione), ma anche dei frantoi
e dei cosiddetti punti di raccolta.
Dall’altro
ancora, ci devono essere le denunce. Che poi sono alla base di tutto,
perché senza è complicato fare qualsiasi cosa.
L’incontro
di ieri mattina tra le forze dell’ordine (assente la Guardia di
finanza) cittadine e metropolitane, i rappresentanti del mondo
agricolo, le guardie campestri, qualche agricoltore – pochi in
realtà, perché i più erano in campagna a lavorare – assessori di
Comuni a noi vicino, il Corpo forestale dello Stato, ha cercato di
mettere a punto quali soluzioni intraprendere per arginare –
eliminare è davvero difficile, purtroppo – l’annosa questione dei
furti di olive nelle campagne, che quest’anno ha già rilevato la sua
tragicità.
«I
diretti interessati – spiega
subito Maurizio Stefanizzi, commissario di Pubblica sicurezza di
Bitonto nonché organizzatore dell’incontro – devono
denunciare i furti, e farlo fornendo tutte le notizie del caso.
Devono attivarsi anche quando vedono macchine o gente sospetta
aggirarsi per le vie di campagne, ed è importante che lo facciano in
tempo reale».
Un
incentivo potrebbe essere, magari, piazzare dei manifesti in città
con i numeri utili da chiamare in caso ci si ritrovi a essere
protagonisti diretti e indiretti di un furto. Il metodo, una sorta di
“vademecum” è stato adottato a Terlizzi, e pare avrebbe dato
risultati importanti.
Purtroppo,
però, le denunce sono ancora troppo poche (pare che al Corpo
forestale di Bari non ne arrivi una “bitontina” da più di 10
anni), rispetto anche ai furti.
Perché?
«Gli agricoltori –spiegano
i diretti interessati –hanno paura di eventuali ritorsioni. Spesso accade che chi ha il
coraggio di denunciare si ritrova con alberi tagliati o altri danni
importanti».
C’è
anche la questione di alcuni frantoiani, che spesso acquistano le
olive provenienti da furto, ma non per questo vanno croficissi. «Ci
saranno dei controlli anche qui – promette
Stefanizzi – sicuramente
in compagnia delle guardie campestri. Lo faremo in alcune precise
fasce orarie e sperando di avere risultati immediati e a lungo
termine».
Controlli
– per quello che è possibile – potranno anche essere fatti ai
cosiddetti punti di raccolta, altrimenti detti altri posti strategici
dove vengono portate le olive, anche quelle rubate.
E
anche le guardie campestri fanno quello che possono, perché anche
loro sono vittime di ritorsioni. Prendono le denunce degli
agricoltori, ma non hanno la stessa valenza di quelle presentate alle
forze dell’ordine.
Un
maggiore controllo lo chiede anche Domenico Damascelli, consigliere
regionale. «Questo
fenomeno – spiega
– dura soltanto
un paio di mesi all’anno, e non è possibile che per colpa di quattro
balordi un intero settore debba essere sotto scacco. Basterebbe
soltanto riservare un po’ di attenzione girando per le campagne
qualche giorno a settimana insieme alle guardie campestri e così si
potrebbe attenuare il problema».
Non
è tanto facile, purtroppo. Mancano proprio gli uomini per presidiare
il territorio: «Sono
30 anni – riflette
amaramente Gaetano Paciullo, comandante della polizia municipale –che
ci diciamo sempre le stesse cose. Qui stiamo alle pezze come
personale e ogni giorno diminuisce. Il corpo organico dei vigili a
Bitonto è di 39 unità e dovremmo essere 84. Ciò nonostante, però,
ho sempre fatto attenzione alle campagne e avevamo anche attuato un
bellissimo progetto Obiettivo (correva
l’anno 2011,il
nome era “Campagne sicure”, e a volerlo fu proprio Damascelli,
allora vicesindaco)ma non possiamo farli più. Dobbiamo lavorare tutti insieme, e anche
in città quando si vede un furto bisogna chiamare le forze
dell’ordine e non i giornalisti».
La
morale è chiara, allora. Si dice problema di sicurezza per i furti
di olive. Leggasi grande scatola cinese…