Se un giorno riusciremo a invecchiare più lentamente – o magari a non invecchiare affatto – una parte del merito sarà della scienziata bitontina Francesca Rossiello, trentatreenne, che già in passato si è distinta per delle importanti ricerche, vincendo anche dei premi e delle borse di studio AIRC.
Appassionata di scienza sin da ragazza, si è diplomata al liceo scientifico “Galileo Galilei” e ha conseguito la laurea specialistica in Biotecnologie Mediche e Medicina Molecolare all’Università degli Studi di Bari. Nel 2009 ha iniziato un’attività di ricerca con la supervisione del Dott. Fabrizio d’Adda di Fagagna presso l’IFOM di Milano, l’istituto Firc (Fondazione Italia per la ricerca sul cancro, di oncologia molecolare), entrando a far parte del programma internazionale di dottorato della SEMM (Scuola Europea di Medicina Molecolare), in cui ha studiato la reazione dei telomeri, che sono alla base dell’invecchiamento cellulare.
Quando le cellule si duplicano, i telomeri – che sono la parte terminale e più fragile dei cromosomi – si accorciano sempre più fino a consumarsi del tutto, determinando perciò la durata della vita di una cellula. La ricerca di Francesca Rossiello, dunque, pubblicata nei giorni scorsi nella prestigiosa rivista scientifica “Nature Communications”, punta a individuare per la prima volta delle molecole antisenso che blocchino il meccanismo che porta all’invecchiamento cellulare, causato dal deterioramento progressivo dei telomeri, in alcune patologie come la cirrosi epatica, la fibrosi polmonare, il diabete e alcune in malattie rare.