DI ROSANNA PROCACCI
Cornice splendida quella del teatro comunale di Corato per una splendida iniziativa, FIERO DEL LIBRO, che comprende 10 appuntamenti estivi.
Il desiderio del tempo restituito: tema dell’ evento di Venerdì 20 agosto che ha visto una buona partecipazione del pubblico, di amanti dei libri, di FIERI DEI LIBRI. Con il patrocinio dell’ Amministrazione Comunale di Corato, la Secop Edizioni e l’associazione culturale FOS stanno dando vita a un festival letterario dei lettori fieri di essere tali.
Il prologo è stato affidato alla parole di Alberto Tarantini, scrittore e poeta di spicco, il quale ha ribadito che il tempo è un dono gratuito, a volte difficile da definire. La vita, invece, è il tempo che si avvicina e si realizza in uno spazio. Il tempo umano, del mondo reale, è un dono ma la società ci impone di usarlo agendo, lavorando, procreando, perché così si sconfigge la morte. Spiegato da un medico ginecologo quale è Tarantini, tempo e vita diventano una staffetta in cui la morte, che sottrae il tempo, lo restituisce consentendo che un alito di vita passi a qualcun altro, attraverso i figli.
Se il tempo è la nostra libertà, il tempo sottratto è una sottrazione di libertà, come per i carcerati.
Quindi il tempo restituito deve farci guardare al presente e al futuro, lasciando i ricordi nella memoria con il loro incanto, evitando così di vivere il disincanto quando si ricercano i segni del passato che ha cambiato luoghi, immagini, ricordi, che vanno custoditi gelosamente nello scrigno della memoria.
Raffaella Leone, dell’associazione culturale Fos e PR della Secop, ha sottolineato che i libri restituiscono il tempo sottratto, come i libri protagonisti della serata “Abbracci d’autunno cercando nuove primavere” di Giuseppe Selvaggi e “Concatenati vite in bicicletta “ di Agostino Picicco. I libri, editi Secop, ci raccontano il tempo restituito, il desiderio di tempo restituito. Ogni libro è stato presentato dall’ autore dell’altro, in veste di lettore, e viceversa, e protagonisti due pugliesi che vivono e fanno cultura da anni a Milano, grandi amici, divulgatori di arte, cultura e letteratura. Nel libro di Selvaggi, Picicco ha evidenziato le immagini di un “pittore letterario” che descrive la sua città natale, Bisceglie, attraverso le scene del mare in tempesta, delle campagne in fiore, delle gite di primavera in gioventù , contrapposte alla nebbia, alla periferia di Milano, alla maturità nella città lombarda. L’ influsso delle parole del papà Francesco, che gli consiglia di abbracciare l’autunno cercando nuove primavere ed anche la vivacità dell’estate, con il sole, gli abbracci , il disincanto regalano un pizzico di sana incoscienza, in avventurose riflessioni che regalano vivacità emozionale.
Antonietta Di Bisceglie, del gruppo teatrale L’Arca ha letto alcune pagine del libro di Selvaggi, rendendolo magistralmente più vivo, esattamente come anche l’ altra attrice lettrice Lia Maino con il libro di Picicco, originario dell’amata Giovinazzo.
Giuseppe Selvaggi ha presentato, da lettore, “Concatenati”, nel quale l’autore racchiude interviste a corridori e ad appassionati della bicicletta, rimarcando la bellezza di usare questo mezzo a cui è l’uomo a dare la velocità, consentendo di dimenticare il tempo, attraversare paesaggi e scoprire un moto dell’anima che è in sintonia con il creato. Quando si gonfiano le ruote prima di partire, è come dare un soffio divino di vita alla due ruote che ti porterà in un viaggio anche interiore. La piacevolezza dello stile del libro, la descrizione frizzante dona leggerezza, nella staticità crea dinamicità.
I due autori hanno poi premiato il libro scelto per il tema della serata. A sorpresa, l’autrice, Elina Miticocchio, ha ricevuto il premio di Ambasciatore della lettura per il suo “ Alle radici dell’erba”, edito da Secop : la lettura di una sua poesia ha emozionato!
Ogni presente ha scritto il suo desiderio su un foglio: al termine del festival tali desideri diverranno un libro!
Non tratteniamo il tempo con i sensi, ma con la memoria perché con la memoria si restituisce il tempo. Viviamo le emozioni e rendiamo ogni sogno, ogni speranza tangibile!
La chiusura è stata affidata alla musica: la piazza si è riempita con le note e la voce calda di Frank Sinatra: la sua “ Fly me to the moon” è un invito a vivere il tempo con amore e con i sogni da trasformare in realtà.