Da Dionigi Tafuto, segretario del circolo cittadino di Rifondazione comunista, riceviamo e volentieri pubblichiamo
Con l’arrivo di Abbaticchio sindaco della nostra città, nel 2012, la comunità bitontina ha apprezzato la spinta innovativa e ha scoperto il senso di appartenenza, oscurato dalle precedenti amministrazioni.
Con lui i bitontini hanno avuto modo di comprendere che Bitonto prima che uno spazio è un rapporto sociale, un rapporto cambiato in questi nove anni grazie a un percorso di modernizzazione della città.
Quindi è opportuno riflettere a un anno delle elezioni comunali alla Bitonto del prossimo futuro, al “dopo Abbaticchio”.
Lo spazio urbano può e deve essere occasione di confronto su progetti di fondo, per misurare sguardo lungo e un pensiero capace di immaginare e costruire passo dopo passo la città.
Bitonto in questi anni non è stata ferma, sono cresciute nuove domande: nella ragazza che ti serve al bar, al ristorante e al supermercato, nel giovane che ti porta la pizza in bicicletta, nel tecnico informatico ambulante che viene a casa ad aggiustarti il PC, nel precario cognitivo che la notte si abbandona alla movida. Questa nuova composizione sociale non va pensata solo come categoria economica ma anche come categoria politica, al centro di un nuovo progetto di rilancio politico e amministrativo.
Governare oggi lo spazio urbano a Bitonto richiede un progetto all’altezza di queste sfide. Per evitare di distruggere quanto di buono fatto finora ma anche per evitare di accontentarsi di minestre riscaldate.
Per questo motivo, Rifondazione comunista di Bitonto ritiene inutili mere alleanze di vertice che non potranno dare risultati e risposte a questi temi. Una politica di questo tipo è candidata a delusioni e disfatte, per questo continueremo a essere di stimolo per una sinistra concreta che non voglia accontentarsi della semplice gestione del potere.