A Palazzo
Gentile è arrivato l’”energy-manager”.
Dal 30 aprile
scorso il Comune si è dotato di una figura che, secondo le intenzioni della
normativa vigente, dovrebbe «promuovere l’uso razionale dell’energia, nonché
nella predisposizione dei bilanci energetici e dei dati energetici
eventualmente richiesti dal ministero dell’Industria, Commercio ed Artigianato (Mica)».
Secondo la
legge n° 9 del lontano 1991, che contiene norme riguardanti l’utilizzo
razionale dell’energia e delle sue fonti rinnovabili, «i soggetti operanti
nei settori industriale, civile, terziario e dei trasporti che hanno avuto un
consumo di energia superiore a 10.000 tonnellate equivalenti di petrolio
(TEP), debbono comunicare al Mica il nominativo del tecnico responsabile
per la conservazione e l’uso razionale dell’energia (energy manager) entro il
30 aprile di ogni anno». Una successiva delibera del ministero ha
specificato, poi, che anche gli enti locali non economici (Comuni, Province,
Regioni) devono rispettare tali requisiti.
Fino a due anni
fa, Bitonto non ha avuto bisogno di alcun “energy-manager”. Però, secondo uno
studio condotto dall’ufficio tecnico comunale, l’anno scorso il Comune ha
superato la soglia limite di 1000 Tep, e quindi è stato costretto ad
uniformarsi alla normativa, pena pesanti sanzioni pecuniarie. La scelta è
ricaduta su Alessandro Cafagna, ingegnere, che ha da poco concluso un periodo
di tirocinio al settore lavori pubblici e, purtroppo, «oggi l’unico
conoscitore degli impianti di pubblica illuminazione», vista l’assenza di
figure così specifiche nell’organico comunale.
La nomina di
Cafagna è una risposta indiretta all’interrogazione che il consigliere
Francesco Paolo Cuoccio e l’ex consigliere Salvatore Tassari avevano
indirizzato nell’ottobre 2011 all’allora amministrazione Valla in materia
proprio di energy manager.