Una mail che spiazza. E che offre tanti spunti di riflessione. Senza che vengano aggiunti tanti altri commenti. “Dopo anni, ieri mattina mi sono concesso una passeggiata nel nostro splendido centro storico, dove ho passato tutta la mia infanzia. I profumi, i luoghi, i ricordi: per me è stato un piacevole viaggio nel mondo della nostalgia. Tuttavia, c’è stata una cosa che mi ha ferito particolarmente. Arrivato nei pressi di Porta Robustina, ho voluto rendere omaggio alla povera Anna Rosa Tarantino. A prescindere dal fatto che sotto la targa ho trovato solo appeso ad un palo un mazzo di fiori appassito e sotto un cerotto spento, alcuni amici mi hanno detto che in realtà la signora fu uccisa sotto l’arco, mentre rientrava a casa. E, volendo andare a vedere, ho scoperto che, deducendolo da evidenti loschi movimenti, in quei paraggi, ancora si spaccia. Ecco, credo che al di là di mille proclami, mille targhe e mille scritte luminose, sia inammissibile in una comunità che voglia dirsi civile che si continui a perpetrare proprio quel reato che, per vie traverse, portò all’uccisione di quella nostra innocente concittadina. Tutto qui”.