Salvaguardare l’ambiente, adottando un’economia circolare e utilizzando materiali innovativi.
È questo l’obiettivo che Claudia Labianca si è imposta dal 2010 e che ha guidato tutte le sue scelte formative e professionali, sino a portarla nel lontano Oriente.
La bitontina infatti ha studiato Ingegneria per l’ambiente e il territorio al Politecnico di Bari e si è specializzata nella stessa materia, affrontando anche un Erasmus in Lituania. Alla fine degli studi, ha avuto modo anche di approfondire le sue conoscenze con un Erasmus traineeship, quindi un tirocinio, in Olanda alla Wagen England University.
Massima attenzione, nell’ultimo anno, l’ha riservata poi alla contaminazione dell’ambiente marino tanto che, come tesi di dottorato, ha affrontato proprio indagini sperimentali e simulazioni numeriche in situ reactive capping per il trattamento di sedimenti marini contaminati da IPA.
Una ricerca che l’è valsa il premio UNEM (Unione Energie per la Mobilità), del valore di 2000 euro, di RemTech Expo.
Il comitato scientifico ha apprezzato infatti il suo lavoro svolto tra Italia e Inghilterra.
“Ho iniziato il dottorato a novembre 2017 al Politecnico di Bari – ci spiega Claudia –. Durante il dottorato, ho svolto un periodo all’estero alla Cranfield University in Inghilterra. Si chiama periodo di visiting, dove ho svolto praticamente la parte modellistica della tesi di dottorato, che ho discusso a marzo. La parte sperimentale l’ho svolta nei laboratori del Politecnico di Bari”.
Proprio nell’università pugliese, la dottoranda ha infatti potuto analizzare i sedimenti marini del Mar Piccolo di Taranto, presi come caso-studio, e sviluppare un modello predittivo di distruzione delle concentrazioni.
La migliore dottoranda del 2021 però non ha potuto essere premiata di persona a Ferrara.
Grazie ad una borsa di studio, Claudia Labianca infatti è volata, dopo la conclusione del dottorato, a Hong Kong.
“Si tratta di un Post-Doc Fellowship. Per due anni, sarò alla PolyU The Hong Kong Polytecnic University per lavorare sempre nell’ambito delle bonifiche ambientali. In questo caso, mi occuperò di tecniche di bonifiche ex situ, ossia di stabilizzazione e solidificazione”.
Un nuovo step, insomma, per realizzare il suo sogno e per guardare ad un futuro più green.