Dinanzi a una crisi economica e finanziaria che sta comportando una ulteriore flessione nel mondo del lavoro e del sistema sociale anche nella città dell’olio, la giunta comunale ha deciso di adottare ulteriori misure per fronteggiare questo fenomeno.
Nei giorni scorsi, infatti, l’esecutivo cittadino ha dato il via libera alla convenzione con il Banco Opere di Carità di Bari, che ogni giorno tramite volontari ed enti convenzionati si preoccupa di “sfamare” e sostenere migliaia di persone nell’hinterland barese.
L’accordo – che in realtà era già presente lo scorso anno e che è stanno rinnovato, quindi – prevede per il 2016, dietro una somma di 5mila euro, l’aiuto e l’assistenza alimentare a 200 persone bitontine e delle frazioni in difficoltà e particolarmente indigenti.
A queste persone, segnalate dai Servizi sociali, il Banco Opere farà arrivare le derrate alimentari, che avrà raccolto e o ricevuto dalle normali fonti di approvvigionamento (Agea, industria, distribuzione commerciale, ecc..).
Tutto tramite il delegato del Comune, a cui spetta il compito di ricevere gli alimenti, confezionati in appositi pacchi, e di consegnarli poi alle famiglie.
L’incarico comunale, poi, stabilisce l’apposita convenzione, dovrà annotare correttamente tutte le fasi di carico e scarico dei prodotti ricevuti; accompagnare il prodotto che viene distribuito ai bene?ciari da un attestato di consegna, numerato e datato, contenente la quantità e il genere di prodotto, oltre ai dati del destinatario (che ?rma per ricevuta); conservare agli atti della struttura, unitamente al registro di carico e scarico, copie di detti documenti di consegna, e renderli disponibili agli eventuali controlli.
“L’amministrazione comunale – sottolinea l’assessore al Welfare Franco Scauro – non può essere insensibile di fronte al fenomeno della povertà, rispetto al quale gli ordinari mezzi di intervento si appalesano, a volte, insufficienti. Compito del Comune è di assicurare alle persone e alle famiglie soprattutto afferenti alle fasce deboli, interventi per prevenire, eliminare o ridurre le condizioni di bisogno e di disagio individuale e familiare, derivanti da inadeguatezza di reddito”.