Cinquemila euro di risarcimento a tutti coloro che si sono costituiti in giudizio sulla Ferlive, la discarica che, finalmente, non s’avrà più da fare, dopo la sentenza del Consiglio di Stato, da usare per il bene della città.
La proposta è arrivata nelle ultime ore da un gruppo trasversale di consiglieri comunali e non: Francesco Brandi di CITTÀ DEMOCRATICA, Michelangelo Rucci (consigliere comunale GOVERNARE IL FUTURO), Cosimo Bonasia (segretario INSIEME PER LA CITTÀ), Vito Palmieri (LABORATORIO), Michele Naglieri (segretario PARTITO DEMOCRATICO), Luca Matera (segretario PARTITO SOCIALISTA ITALIANO), Antonio Brancale (vicesegretario SINISTRA ITALIANA), Cataldo Ciminiello (consigliere comunale INDIPENDENTE).
“La sentenza del Tribunale di Stato del 28 agosto sul caso Ferlive – ragionano i firmatari -,oggi, a euforia placata, permette di fare nuove riflessioni.
Ribadendo la straordinaria unità d’intenti di tutta la comunità cittadina, rileviamo che non è certo responsabilità dei cittadini di Bitonto se si è arrivati fino al massimo grado della giustizia amministrativa per evitare l’ecomostro Ferlive.
In molti, che pur avevano concesso i loro pareri favorevoli, si son sbracciati nell’esultanza della vittoria.
E allora, nella buona tradizione italica, tutti vincitori e nessuno sconfitto.
Eppure qualcuno che qualcosa ha perso c’è. E sono le decine di persone, che tra associazioni, movimenti, partiti o anche da semplici cittadini hanno speso parte del loro tempo, hanno messo a disposizione il loro entusiasmo e le loro competenze. Alcuni ci hanno rimesso anche del proprio denaro per metter su manifestazioni, banchetti e volantini.
Insomma sono i volenterosi.
Che in quanto tali ed essendo mossi solo da sani principi non hanno perso tempo a rivendicare ognuno il proprio superiore attivismo ecologico, ambientale e sempre al servizio del cittadino.
Non si può che esserne felici quando si mette il Bene Comune al di sopra di tutto”.
“È per questo che chiediamo – proseguono – a tutti gli attori di questa vicenda di dare un ulteriore segnale di attenzione alla città. Leggiamo, infatti, tra le righe del dispositivo giudiziale, che a chi si è costituito in giudizio venga riconosciuta una somma di Euro 5mila a titolo di risarcimento.
Il nostro appello è che, la somma eccedente le vive spese legali venisse investita per il bene comune, per la città, per un’opera che ricordi questa straordinaria esplosione d’intenti nel segno del rinnovato sentire comune”.