“Chiediamo di lavorare, di riaprire. Dovete aiutarci a non morire”.
È il grido unanime degli oltre 300 commercianti, dipendenti, ambulanti, artisti e titolari di partite Iva che sono scesi in piazza della Libertà a Bari per manifestare contro la chiusura e lo stop delle loro attività.
Tra questi anche alcuni bitontini.
“Vediamo assembramenti ovunque: nei centri commerciali pieni di persone, in fila alle banche, alle poste, sui mezzi di trasporto, è possibile che soltanto noi dobbiamo essere chiusi?”, si chiedono i rappresentanti. “Non neghiamo l’esistenza e la pericolosità del virus – spiegano ancora ad Agi – ma non capiamo perché siamo stati discriminati”.
E così tutti i fornitori del settore Ho.re.ca, ma anche gestori di piscine, palestre, scuole di danza, cinema, teatri, artisti, hanno sventolato cartelli con frasi come “Per uccidere un uomo non serve toglierli la vita, basta togliere il lavoro”, “Per voi non siamo attività essenziali, per le nostre famiglie lo siamo”, “Ci avete tolto la nostra arte, ridateci ciò che è nostro”.
Tra loro anche i tanti lavoratori della filiera del wedding che hanno portato in piazza anche diversi abiti da sposa.
In ultimo, su alcuni cartelli alcuni ristoratori hanno espresso la loro volontà di aprire “il ristorante” il 14 febbraio “con le stesse normative igienico sanitarie di prevenzione contro il covid come hotel e autogrill”.
Alla protesta di San Valentino parteciperanno anche alcune attività di Bitonto, che già hanno esposto il manifesto sui loro ingressi.