“Se gli agricoltori potessero, visto il clima referendario, esprimere il proprio ‘sì’ o ‘no’ alla riforma dei Consorzi di Bonifica, certamente la percentuale di ‘no’ arriverebbe al 100%”. Così Domenico Damascelli, consigliere regionale di Forza Italia.
“L’errore più significativo – aggiunge – è quello della funzione irrigua, che verrà esercitata in modo eterogeneo da tre enti diversi: l’Arif, i Consorzi e l’Acquedotto Pugliese. Il che potrebbe determinare, infatti, anche un indiscriminato e insopportabile aumento delle tariffe irrigue. Un prezzo salatissimo che gli agricoltori, già vessati dalle cartelle esattoriali e dai danni del maltempo, non possono assolutamente pagare. Vorremmo conoscere, inoltre, quali sarebbero i risparmi eventuali, se ci saranno, con il nuovo sistema: bisogna puntare a restituire efficienza ed economicità nella gestione pubblica, ma dal disegno di legge non si evince alcuna forma di risparmio e di contrazione della spesa.
A questo proposito, il ddl non indica la strada maestra per evitare il generarsi di nuove perdite dopo il risanamento. Non possiamo dimenticare, naturalmente, l’utilizzo dei Consorzi in passato come carrozzoni clientelari per troppo tempo e sulle spalle degli agricoltori. Peraltro, si parla di una gestione futura sul modello dell’autogoverno dei Consorzi da parte degli agricoltori, che però non sono stati coinvolti con un vero tavolo di concertazione. Per questo –conclude Damascelli- attendevamo la riforma per capire se si potessero offrire delle speranze diverse al settore, ma pare che questo obiettivo non sia stato neppure considerato”.