E pensare che tutto ha inizio con le scuse di Francesco Gala (Psi) a Domenico Damascelli (Pdl) per il comportamento non certo oxoniano nell’ultimo Consiglio comunale.
Finisce, invece, con l’ex vicesindaco e l’assessore al Bilancio Michele Daucelli che si scambiano epiteti certamente poco amichevoli.
Tutto per avere conferma che per andare a teatro, certe volte, non serve andare al “Traetta” ma a Palazzo Gentile.
In mezzo, quasi quattro ore di discussione sulle interpretazioni autentiche concernenti il regolamento Tares e le prime, serie beghe interne alla maggioranza.
Insomma, chi ha assistito ieri al Consiglio comunale non si è certamente annoiato.
Affaire “Gruppo Misto”. La bagarre inizia con una notizia per certi versi scioccante: Christian Farella (Gruppo Misto) punta il dito contro i compagni di partito Luigi Febbrile e Francesco Rutigliano per aver perso il posto da capogruppo. «Quasi quasi rimpiango la vecchia politica, perchè quello che è accaduto è una pagina nerissima per la storia bitontina», pungola l’ex Moderati e Popolari.
In realtà la carica non l’ha persa, ma gli è stata sottratta. Febbrile, infatti, con nota ufficiale, ha scansato il compagno di “partito” perchè, a sua detta, non c’era comunicazione nel gruppo per le questioni istituzionali.
Si apre una vera e propria caccia all’uomo, con l’opposizione (in primis Ricci e Natilla) che compatta si scaglia apertamente contro l’ex Italia dei Valori, accusato di essere il nuovo che avanza, che pensa solo alla moltiplicazione delle cariche.
A rincarare la dose ci pensa Giuseppe Fioriello (Italia dei Valori), che definisce il gesto del giovane compagno di coalizione «bullismo politico e atto eversivo non assolutamente rispettoso per i cittadini, e dal quale prendo le distanze».
Poi chiama in causa il sindaco, ieri assente. «Vorrei tanto sapere cosa pensa lui di questa situazione».
Già, Abbaticchio. Nessuna parola qualche mese fa sull’ “affaire” Italia dei Valori, e neanche una adesso su questa crepa intestina nella maggioranza, sulla quale però non potrà far finta di niente.
Ancora Tares. Si arriva all’ordine del giorno, e quindi le interpretazioni autentiche del regolamento Tares, emerse nell’ultima assise e affrontate nei giorni scorsi anche dalla 2° commissione.
Ben presto, però, l’opposizione utilizza la discussione per chiedere ulteriori approfondimenti e chiarimenti sul (già scomparso) tributo sui rifiuti e servizi.
Uno di questi è Paolo Intini, che sferza per oltre un’ora sul tema delle pertinenze e sulla diatriba tra utenze domestiche e/o non domestiche, mostrando, carte alla mano, come la differenza di tariffa sia del 111%, cioè 70 euro.
Il segretario Salvatore Bonasia spiega che si tratta tutte di utenze domestiche, e che il regolamento comunale riprende per gran parte le direttive ministeriali.
L’ex candidato sindaco chiede, inoltre, come mai nella pubblicazione in rete del manifesto sul saldo Tares manchino parte degli allegati e le tariffe.
Chiarimenti prova a chiederli anche Gaetano De Palma (Pd), ma viene stoppato dalla maggioranza e dal presidente Palmieri, che lo accusano di andare fuori ordine del giorno.
Spiegazioni prova a strapparle anche Damascelli, che chiede cosa si intenda per immobili e se nella categoria possano anche inserirsi i terreni agricoli. Riceve da Daucelli un “no” netto, sinonimo «di una amministrazione che continua a colpire la povera gente», attacca l’ex vicesindaco.
Da qui si scatena la chicca finale: grande rissa verbale tra i due, che ancora una volta dimostrano di non andare molto a genio a vicenda.
Reciproche parole forti e dure e accuse bipartisan sul non aver modificato l’annosa questione della voce “immobili”.
Davvero il prezzo del biglietto. Senza dubbio.