Prima convocazione deserta? Nient’affatto.
Chi si aspettava il classico appello a vuoto, ieri è
stato deluso.
(Piccola parentesi. Quando, tempo fa, in un’occasione analoga e contraria mostrammo il nostro rammarico, che credevamo legittimo, di cittadini, fummo letteralmente bacchettati da saputi criticoni che sostenevano la massima assise mai essersi svolta in prima chiamata. Mah…)
Alle 16.35 l’aula consiliare di Palazzo Gentile era
superaffollata, sia sugli scranni (ben 22 i presenti) che in “platea”.
A popolare le gradinate, infatti, tanti docenti in
rivolta per bloccare il ddl “Buona
Scuola” (approfondimenti sul numero del “da BITONTO” in edicola, ndr). A dispetto del nome, la riforma scolastica voluta dal governo Renzi
non piace quasi a nessuno. Nella schiera dei contrari anche i consiglieri
comunali di Bitonto che ieri hanno deciso di manifestare il proprio dissenso
con un atto di indirizzo.
Scongiurato il tentativo di Toscano di dare precedenza al
punto 2, relativo alla nomina del nuovo presidente, la discussione entra nel
vivo.
«Nella riunione dei capigruppo
delle 15 abbiamo condiviso questo atto di indirizzo – informa il sindaco Michele Abbaticchio – Con
questo documento intendiamo mostrare vicinanza e solidarietà ai docenti, al
personale scolastico, agli studenti e alle loro famiglie in rivolta, e
appellarci al Senato affinché sia ritirato il ddl così come si presenta nella
forma attuale».
Il disegno di legge, in effetti, presenta più di una
criticità, sviscerate una ad una da Carmela
Rossiello (FI). La dirigente scolastica, nonostante la possibilità di
beneficiare dei pieni poteri affidati al super-preside, non ha dubbi nel
descrivere la riforma come «improponibile
e ridicola».
Il decreto “Cattiva Scuola”, come ribattezzato da lui
stesso, «non risolverà mai i problemi
della scuola ma mina le fondamenta del sistema sociale italiano» commenta Domenico Damascelli (FI).
Il ruolo dei docenti viene infatti
danneggiato da questo ddl che «paragona la scuola ad un’azienda, calpestando il lavoro di tutti», come commenta Francesco Toscano (UDC), ed «è figlio
di una politica autoreferenziale che non bada al territorio» come affermato
da Christian Farella (Indipendente).
«Scollamento tra vertice
e territorio» anche
per il piddino Francesco Ricci.
Duri commenti sulla riforma si sono levati anche dagli
scranni della maggioranza. Da Vito Lozito (Giovani con Michele Abbaticchio), in particolare, arriva la proposta di
inviare il documento bitontino agli organi istituzionali competenti affinché possano
prenderne atto e farsene carico.
L’idea del professore convince i consiglieri che
approvano l’atto di indirizzo all’unanimità dei presenti. Non partecipano alla
votazione Gaetano De Palma (PD) e Francesco Rutigliano (Indipendente), la
cui momentanea assenza è tutt’altro che casuale.
Esplodono in un calaroso applauso il pubblico e il movimento di protesta bitontino,
coordinato dalla professoressa Rosalba
Cassano, che si batte e continuerà a battersi per una “Scuola Statale e Democratica”.