Il sindaco per l’Europa. Così recita lo slogan sui manifesti elettorali di Michele Abbaticchio sparsi ovunque in città.
• Ma come si comporterà l’intero consiglio comunale? Il gruppo di Italia in Comune – lista in cui è candidato Abbaticchio assieme a +Europa –, composto da Pasquale Castellano, Giuseppe Maiorano, Maria Grazia Gesualdo, Veronica Visotti, Lisa Nuzzo, Michelangelo Rucci e Dino Ciminiello, sosterrà il sindaco senza se e senza ma. Stesso discorso per i Riformisti Cattolici Popolari, Fabio Fiore e Emanuele Avellis, e per La Puglia in più, con Massimo Lacetera.
Sorprendente, invece, la posizione di Sud al Centro, che, dopo gli scossoni mediatici e le rivendicazioni, è ora in (temporanea?) pax e ha scelto di appoggiare Abbaticchio. Il primo cittadino dunque potrà contare sul voto anche di Vito Labianca, Marida Milo Milo, Giuseppe Santoruvo, Giuseppe Fioriello e Arcangelo Putignano.
Michele Daucelli, Emanuele Sannicandro e Cosimo Bonasia, sostengono Alfonso Pisicchio – leader di Iniziativa Democratica – candidato nella stessa lista del nostro sindaco.
Netta la posizione di Carmela Rossiello che con Forza Italia sosterrà la candidatura del biscegliese Sergio Silvestris con Beatrice De Donato. Il Partito Socialista a livello nazionale sostiene +Europa, ma a livello locale né dalla segreteria, né il consigliere Franco Scauro, si sono espressi per alcun candidato in particolare.
Nonostante l’ingresso in maggioranza, invece, il Partito Democratico ha dichiarato di sostenere i candidati di bandiera. Gaetano Bonasia, Antonella Vaccaro e Francesco Brandi dirotteranno le loro preferenze soprattutto su Andrea Cozzolino ed Elena Gentile; non chiara la posizione di Emanuele Abbatantuono che continua – da lontano – a strizzare l’occhio a sindaco ed ex compagni. Certo alla maggioranza la presa di posizione non è andata particolarmente a genio e, dal 27 in poi, potrebbe esserci nuovamente qualche strappo da ricucire.
La Giunta, invece, non ha dubbi. Tutti gli assessori voteranno Abbaticchio, compresi coloro che hanno visto la propria lista o i propri rappresentanti a livello anche sovracomunale confluire in partiti opposti almeno in Europa.
•Le previsioni da strada. La gente, purtroppo, vede ancora molto lontani l’idea di Europa e i benefici (o meno) che l’Unione possa offrire. Votare per il Parlamento europeo non è certo come votare per la massima assise cittadina, regionale o per le politiche. A questo si aggiunge il contatto perso concretamente – specie nei piccoli paesi come il nostro – con i big nazionali o con gli stessi candidati che, spesso, si sono trovati piazze con non più di una manciata di sostenitori. Per questo molti – Abbaticchio compreso – hanno provveduto ad una campagna elettorale vecchio stile, dividendo la città in nove parti e procedendo con il vecchio porta a porta, apponendo manifesti ovunque e provando la strada dei social. Facebook e instagram su tutti, con tanto di video che non ci hanno fatto né ridere, né sorridere. La gente, ad ogni modo, si divide tra chi non andrà affatto a votare, chi voterà per il partito “del cuore”, chi sceglierà di votare per Abbaticchio – sostenendo un bitontino -, chi, deluso dal suo operato, non gli accorderà fiducia, o chi, stufo per le buche e per le disattenzioni del primo cittadino, spera di mandarlo a quel paese: a Bruxelles, chiaro.
• I risultati di cinque anni fa. Alle urne nel 2014 si recarono 18936 persone: 1044 voti risultarono nulli (pari al 5,17 per certo), 196 le schede bianche. Il Pd – allora sull’onda positiva di Matteo Renzi – si pose come lista più votata, prendendo 7269 voti (38,38 per cento), a seguire si attestarono il Movimento Cinque Stelle con 5146 voti (27,17 per cento) e Forza Italia con 4149 preferenze (21,91 per cento). Trentatré bitontini, all’epoca, barrarono fra lo stupore di tanti il simbolo della Lega di Matteo Salvini.