Gabriella Genisi, fervida lettrice e appassionante autrice
di romanzi polizieschi alla pugliese: è lei la squisita ospite dell’ultimo fine
settimana bitontino che ha concesso una tregua alla confusione generata dagli
indomabili venti di marzo con l’intima esposizione del suoultimo lavoro, Mare nero, giallo
seriale che ha per protagonista l’affascinante Lolita Lobosco, commissario
barese dall’arguto fare investigativo, ora alle prese con un insidioso caso di
rifiuti radioattivi sullo sfondo di un insolito omicidio dal movente
sorprendente.
Sono due le malcapitate vittime che il misterioso Mar Adriatico ha inghiottito nelle sue acque: Marinella,
studentessa universitaria, e Luca, commercialista, promessi sposi sventurati; e
il combattivo commissario fa uso di qualsiasi sua risorsa e abilità – tra cui
la preziosa collaborazione col professor Franco Introna, unico personaggio
reale dell’opera – per sbrogliare l’intricata matassa, servendosi anche di
stratagemmi segreti per rispettare la memoria dell’onorevole defunta, che negli
ultimi tempi stava componendo un dossier intitolato, appunto, Mare Nero, in cui analizzava casi di
traffici illeciti di rifiuti radioattivi, rinvenendo la complicità dello stesso
governo italiano.
Un giallo nel giallo dunque: alla finzione letteraria si aggiunge la denuncia sociale, molto vivida
nella penna dell’autrice, che si ripropone quale baluardo delle verità taciute
dai giornalisti d’inchiesta per via dei sinistri potentati; possibilità di
riscatto per un’ecologia dimenticata; vessillo di consapevolezza per tanti giovani
succubi del corrotto sistema statale, che ha insabbiato numerosi casi di reati
ambientali per soddisfare i capricci di associazioni a delinquere.
Ciononostante Mare
nero non è solo investigazione: gastronomia, geografia, romanticismo,
Puglia rappresentano lo scheletro delle produzioni della Genisi, ben
incastonate all’interno dell’azione narrativa attraverso il suo stile sobrio e
disteso che ricalca il linguaggio e i sapori della nostra bella terra, con
funzione consolatoria per i suoi nostalgici lettori sparsi per l’Italia e per
il mondo, cui basta solo chiudere gli occhi e ripensare alle parole
dell’autrice per rievocare ai sensi il fumante piatto di ragù domenicale, il
docile infrangersi delle onde sulla costa, la purificante immersione e
permanenza nelle nostre rilucenti acque, e sentirsi calorosamente a casa.