Oggi alle 19, al Coenobium nel chiostro di San Domenico, si terrà il terzo appuntamento di “sApericena”, il ciclo di incontri culturali promosso dall’associazione “Rivolte Logiche”. Tema della serata sarà “Un morso di civiltà e letteratura greca: Il desco apparecchiato dai commediografi del quarto secolo. Sorsi e bocconi di gastronomia greca nei frammenti della Commedia di Mezzo“.
Interverrà Anna Maria Marrone, docente di Italiano, storia e geografia nella scuola secondaria di primo grado e di Materie letterarie, latino e greco nella scuola secondaria di secondo grado.
Tema dell’incontro
La sconfitta di Atene nella Guerra del Peloponneso ebbe conseguenze disastrose sul piano politico e ideologico: i cittadini persero fiducia nelle istituzioni pubbliche e ripiegarono nella sfera del privato. Il teatro comico, che fino ad allora era stato “politico”, a partire dal IV secolo, portò in scena soprattutto tematiche disimpegnate, che illustravano i diversi aspetti della realtà quotidiana e allestivano una variegata galleria di tipi umani. Un ruolo di assoluto rilievo rivestirono la maschera del cuoco e la tematica gastronomica: menù di banchetti, liste della spesa, elenchi di ghiottonerie, nel solco del motivo utopico della “grande abbuffata”. Attraverso la lettura di alcuni frammenti dei commediografi del IV secolo ricostruiremo tradizioni culinarie e consuetudini potorie dei Greci del tempo, dai piatti più comuni sulle tavole dei banchetti alle bevande preferite dai commensali, in un diacronico e ghiotto confronto con le specialità della nostra gastronomia.
La relatrice
Anna Maria Marrone (Terlizzi, 1986) vive a Bitonto. Oltre ad insegnare, è dottore di ricerca in Scienze dell’antichità e del tardoantico, Filologia greca e latina, con una tesi di dottorato in Lingua e letteratura greca. Si è occupata di teatro greco antico e di civiltà teatrale ateniese tra V e IV secolo a.C.
Ha studiato i frammenti della Commedia attica di Mezzo e i loro testimoni di tradizione indiretta. Nella sua tesi di dottorato ha approntato un commento filologico letterario ad una selezione di frammenti del commediografo Nicostrato (IV secolo a.C.).