Dopo la sfiducia del Pd per l’assessore alla Pubblica Istruzione, Marina Salierno, è partito il toto nomi per chi potrebbe sostituirla. Da voci di corridoio si ipotizzano le figure di Angela Scolamacchia, docente presso la scuola don Milani, e di Anna Mastronicola, docente del classico “Sylos”. Due figure che ben rifletterebbero il ruolo della scuola, specie in questo momento storico.
Nessuna notizia certa emerge ancora dal circolo di Corso Vittorio Emanuele. Quel che è sicuro è che l’assessorato rimarrà ad una donna, come conferma il segretario del partito Francesco Brandi, che ribadisce la volontà di una figura più organica all’interno del partito: «Stiamo valutando diverse possibilità, ma posso dire con certezza che non cercheremo nominativi esterni».
L’avvicendamento non sembra che sia stato visto di buon occhio dal segretario regionale del Pd barese, Marco Lacarra, che, secondo indiscrezioni, sembra abbia chiamato a colloquio il segretario cittadino Francesco Brandi per far chiarezza sulla situazione attuale, dal momento che, in vista delle prossime amministrative, da parte dei vertici regionali, si vorrebbe far sintesi su un nome, al posto di Salierno, che tenga conto di tutte le componenti del partito. L’alternativa che potrebbe crearsi, sempre secondo le stesse indiscrezioni, potrebbe essere la nascita, da parte del consigliere dem Abbatantuono (che pare essersi espresso in maniera contraria sulla scelta di sostituire l’assessore uscente), e di Caldara (Gruppo misto), di un gruppo a sé, pur restando nella maggioranza del governo Abbaticchio.
Sull’argomento il segretario Brandi, pur confermando di essere stato chiamato a confrontarsi nelle prossime ore, non si lascia andare a troppe dichiarazioni, sottolineando, tuttavia, la presenza di una componente «che fa gruppo a sé. Questo gruppo, dopo avermi sostenuto durante il mio primo mandato, ha cominciato ad essere sempre meno presente nella vita del partito, fino a disertare il congresso di luglio. Ciò ha indebolito la posizione della stessa Salierno e ha provocato, così, una mancanza di comunicazione tra gli iscritti, il gruppo consiliare e la rappresentante in giunta. Per questo ho parlato di organicità».