Sono 59 i casi positivi, di cui tre in vigilanza attiva da parte della Asl di Bari, tra i dipendenti della Siciliani Carni Spa a Palo del Colle. A questi ci sarebbero da aggiungere sette risultati indeterminati di casi che, dovranno, quindi, ripetere il test. Palo è la città più colpita con 25 lavoratori contagiati, seguono sette a Bari (di cui uno a Santo Spirito e uno a Ceglie) e quattro a Bitonto, i restanti 23 sono residenti in altri undici comuni della Città Metropolitana di Bari (uno ad Acquaviva delle Fonti, uno ad Adelfia, 3 a Bitritto, uno a Binetto, 2 a Bitetto, 2 a Grumo, uno a Ruvo, due ad Altamura, 5 a Santeramo, 3 a Toritto, due a Modugno). Questi i risultati definitivi su una base di 468 tamponi effettuati su tutto il personale all’interno della ditta a partire dal 17 aprile, data in cui sono stati accertati i primi casi positivi. Sono questi i dati comunicati dal commissario prefettizio di Palo, Rossana Riflesso, per tramite del Dipartimento di Prevenzione della Asl di Bari. Al momento, però, non c’è ancora nessuna comunicazione sui dettagli della relazione che sarebbe scaturita all’indomani dei controlli effettuati all’interno dell’azienda dal personale del Servizio veterinario sanità animale, il Servizio igiene sanità pubblica oltre che il Servizio prevenzione e sicurezza negli ambienti di lavoro e che hanno portato Asl e Prefettura a sospendere le attività dello stabilimento. Le uniche informazioni trapelate, riguardano la sospensione dei settori produzione e macellazione dello stabilimento. Resteranno, invece, operativi i settori amministrativi, del trasferimento degli animali da sede a sede per i controlli veterinari e il servizio trasporto: saranno, infatti, spedite le carni che già erano state acquistate e saranno smaltite, inoltre, quelle all’interno delle celle frigorifere. La deputata pentastellata bitontina, Francesca Ruggiero, ha depositato una interrogazione parlamentare per chiedere se “il Ministero dell’Interno è a conoscenza e se è stato informato dalla Prefettura di Bari della sanificazione e del rispetto del distanziamento sociale nell’azienda in questione, nonché dell’utilizzo di prodotti igienizzanti e dispositivi di protezione individuale, ovvero mascherine, guanti e camici monouso”.