«Nel corso di questi anni, abbiamo utilizzato ogni nostra energia, ogni nostra risorsa, per svolgere il nostro lavoro con la massima serietà, con il massimo rigore possibile. D’altra parte, considerate le nostre responsabilità e l’estrema delicatezza dei nostri compiti, sarebbe impensabile agire in modo diverso».
Così afferma Nicole Sansonetti, presidente di “Costruiamo Insieme”, la cooperativa sociale che si occupa della gestione dei migranti presso l’Azienda Pubblica di Servizi alla persona “Maria Cristina di Savoia” da marzo dello scorso anno. La responsabile ha commentato le dichiarazioni del candidato sindaco Emanuele Sannicandro, pronunciate ad un comizio dello scorso 21 maggio. Sansonetti così prosegue:
«Abbiamo sempre scelto di mantenere, in questi anni, una necessaria e corretta vicinanza con le istituzioni e una netta distanza da vicende politiche – in particolare da quelle elettorali – e difenderemo anche oggi, con coerenza, questa scelta».
«Siamo consapevoli che il tema immigrazione sia uno dei campi di battaglia dell’agone politico e non ci sottrarremo al confronto con qualsivoglia interlocutore – nel rispetto dei ruoli e con puro spirito costruttivo – anche per discutere dell’integrazione come risorsa: ci fa piacere pensare che, oltre alla ricaduta occupazionale sul territorio che insiste già da un anno attraverso l’assunzione nello staff di donne e uomini del bitontino e gli indiretti dell’indotto, la nostra puntualità nel pagamento del canone di locazione del Maria Cristina di Savoia, contribuisca a rendere più serena la gestione dell’ente e dei suoi dipendenti».
«Quanto alle affermazioni espresse dal candidato sindaco Sannicandro in questa campagna elettorale e riportate dal sito dabitonto.com, escludiamo categoricamente che all’interno del Maria Cristina si siano mai verificati episodi di spaccio o di prostituzione: fenomeni così gravi non sfuggirebbero ai nostri operatori, costantemente presenti all’interno della struttura e quotidianamente in contatto con le forze dell’ordine. La struttura, del resto, è accessibile esclusivamente al personale e agli ospiti: non è nemmeno pensabile che situazioni così gravi possano essere avvenute all’interno della struttura».
«Infine ci lascia tristemente sbalorditi che i toni da guerra all’avversario durante una campagna elettorale possano accendersi al punto da tacciare indistintamente come prostitute e spacciatori donne e uomini fuggiti dalle guerre e in alcuni casi miracolosamente sopravvissuti alla morte. Difenderemo in ogni modo e in ogni sede non solo la reputazione della nostra cooperativa, ma anche la dignità di ogni singolo ospite che in nessun caso deve essere offeso o utilizzato come strumento d’offesa nello scontro tra chi dovrà essere al servizio di una comunità di cittadini».