“Gli olivicoltori devono sapere che il PD si rifiuta di condurre azioni decise contro i monopoli nella filiera dell’olio d’oliva“.
È quanto dichiarato nei giorni scorsi in Aula dal deputato del M5S Francesco Cariello durante la discussione della relazione sulla contraffazione nel settore dell’olio di oliva.
“Sia l’Agenzia delle Dogane che il Comitato scientifico dell’osservatorio sulla criminalità in agricoltura – spiega Cariello – hanno rilevato la necessità di intervenire sul cartello creato da un blocco di imprese che importano enormi quantità di olio dalla Grecia, dalla Spagna e dalla Tunisia da società dello stesso gruppo imprenditoriale che in questo modo può controllare i prezzi e quindi il mercato. Le aziende italiane si sono ridotte a essere semplici contenitori di sylos che stoccano olio di diverse provenienze per poi apporre l’etichetta made in Italy a danno di chi cerca il vero olio italiano“.
“Il Pd – continua – ha votato contro la nostra risoluzione che mirava sia a disinnescare questo fenomeno sia a valorizzare l’indicazione salutistica e la certificazione di origine geografica. Le tecnologie attuali, infatti permettono di risalire all’origine geografica e non solo alla origine varietale che, per ciascuna specie, è uguale ovunque nel mondo. La spettroscopia con la risonanza magnetica (una delle tecniche disponibili) è in grado di definire l’influenza dell’ambiente circostante e quindi di certificare l’origine geografica permettendo, in termini concreti, di disinnescare il fenomeno delle miscele fraudolente“.