Franco Natilla, oltre ad essere un politico di lungo corso – ora in consiglio comunale con la lista “I Riformisti – Fronte del Lavoro” -, è un profondo conoscitore del mondo dello sport, per esserne stato protagonista di vaglia e averlo pure vissuto con occhi di amministratore attento e lungimirante.
Ieri, è intervenuto nella querelle riguardante il cantiere dello stadio “Città degli Ulivi” e l’annuncio della ripresa dei lavori.
Così si legge nel post.
“Ignobile plebaglia! Così ricompensate i sacrifici fatti per voi? Ritiratevi, dimostratevi uomini e domani Roma rinascerà più bella e più superba che pria!”.
Negli anni Trenta, un grande comico romano, Ettore Petrolini strappava risate interpretando Nerone che arringa la folla irritata, diciamo, per l’incendio della città.
Lo stadio di via Megra rinascerà “più bello e più superbo che pria”, ci sarebbe da dire, con un orgoglio cittadino appena scalfito dalla considerazione che tra il dire e il fare è passato tanto ma tanto tempo invano.
Lavori “partiti” a fine febbraio 2023 e a un anno, se vi sembra poco, dalla notizia della più volte annunciata perizia di variante ai lavori di adeguamento dell’impianto alla serie C all’attuale tracotante annuncio dell’assessore ai lavori pubblici. La giunta comunale ha approvato l’agognata variante.
Evviva, fuochi d’artificio e champagne, peccato che nel frattempo i lavori sono poi stati praticamente fermi e il calcio a Bitonto sta scomparendo, se è vero come è vero che lo scorso anno siamo retrocessi dalla serie D e quest’anno siamo tra gli ultimi in classifica di Eccellenza.
Lo stesso collaboratore del sindaco riferendosi a qualche tifoso che chiedeva spiegazioni replicava che “a lavare la testa al ciuccio si spreca tempo, acqua e sapone” – certa protervia, un anno dopo risulta doppiamente offensiva – nulla o quasi ha spiegato sulle motivazioni del ritardo enorme, ha lasciato cadere qualche sospettuccio sul progettista e niente ha chiarito sulla necessità di individuare responsabilità per opere essenziali non previste nel progetto.
“Rinascerà… più superbo che pria” e via con i complimenti, le pacche sulle spalle e i “grazie” all’Amministrazione comunale. Peccato che quando lo stadio sarà completato, molto probabilmente non ci sarà più la squadra. Di questo passo…
Giocare solo in trasferta, in pratica e senza pubblico ha compromesso qualsiasi programma di rilancio.
Lo sport in agonia per vecchie e nuove responsabilità politico-amministrative e non una parola di scuse.
Un pizzico di umiltà non sarebbe stato fuori luogo”.