Un pareggio, l’ennesimo, che profuma di condanna quasi definitiva.
Da leggere, molto probabilmente, come una bandiera bianca che viene issata, nonostante ci siano almeno due ingredienti che ci possono facilmente smentire: la matematica e questo strano, strambo, pazzo, Campionato di Eccellenza 2017-2018.
Fatto sta che l’1-1 con il cui il Bitonto ha impattato ieri pomeriggio sul difficile campo “Riccardo Spina” di Vieste (la trasferta foggiana era già complicata di suo, ma il clima torbido che si respirava ha reso tutto più maledettamente ostile), non è per nulla quei brodini che ti riscaldano corpo e anima, ma come un treno dal nome Playoff che si è mosso dal suo binario senza a bordo i leoncelli neroverdi.
È un risultato che non serve ai nostrani, che ieri dovevano soltanto vincere, ma che invece continuano a essere dentro un tunnel profondissimo e buio.
E ripetiamo perché: non si vince da oltre un mese. Quarto pareggio consecutivo (il nono totale su 27 partite disputate, quindi 1/3 esatto). Secondo 1-1 di fila, e terza volta – dopo Barletta a Novoli – che nel girone di ritorno non si è in grado di difendere il vantaggio accumulato nel primo tempo. Due reti messe a segno nelle ultime sei partite, ed entrambi con un centrocampista perché un attaccante neroverde non centra la porta dall’11 febbraio. Sedici punti soltanto messi in cascina nel girone di ritorno, e soltanto tre vittorie.
Una miseria. E classifica che dice sì che la banda di mister Zinfollino è attualmente quarta (45 punti) a pari punti con l’Omnia, ma canta pure che la stessa Omnia ha una gara in meno e l’Avetrana (44) ha addirittura due partite da recuperare.
C’è poco, pochissimo, da stare allegri, dunque, anche se ieri Modesto e compagni hanno giocato una partita gagliarda, come tante a dire la verità. Per 60′ abbondanti, infatti, il Bitonto ha mostrato di avere gambe, cuore, grinta, controllo della partita, e pure di mordere quando le è stato possibile, come in occasione della capocciata vincente di Piperis, al quarto acuto stagionale.
Poi, però, in 10 contro dieci, i padroni di casa hanno pareggiato con una bella e beffarda punizione di Triggiani, e devono ringraziare la dea bendata sulla clamorosa traversa centrata da Sisalli. Perché anche questo è un classico: quando tutto non gira, la sfortuna dà un bella spinta.
Dopo il turno infrasettimanale, la serie A pugliese si concede 10 giorni di riposo. Si torna in campo domenica 8 aprile, e al “Città degli Ulivi” arriverà l’Otranto.
La partita. Sorpresa è l’atteggiamento che si ha leggendo la squadra bitontina al fischio d’inizio: Addario; Aprile, Camasta, Elia; Modesto, Piperis, Giangaspero, Bonasia; Moscelli; Manzari, Mongiello.
Bastano 11 giri di orologio agli ospiti per sbloccare la contesa. Scambio da rimessa laterale Moscelli-Bonasia, sciabolata a centro area dove è puntuale l’inserimento di Piperis, che batte Tucci. Potrebbe arrivare pure il raddoppio qualche minuto dopo, ma la girata di Mongiello a centro area si spegne a lato. Il Vieste, invece, è tutto nel tentativo di Raiola, disinnescato dal volo di Addario.
La ripresa non regala grosse emozioni, ma è più vibrante perché subiscono finiscono sotto la doccia Raiola per un brutto fallo di reazione, e Bonasia, per somma di ammonizioni.
Ed è proprio dalla punizione dal limite susseguente al fallo dell’esterno bitontino, che Triggiani fredda l’estremo portiere neroverde sul suo palo con un tiro forte e preciso.
E poi entra in campo la malasorte, perché soltanto questa, un intervento alla disperata del portiere foggiano, e la traversa impediscono a Sisalli di festeggiare il primo goal all’ombra dell’ulivo.
Finisce 1-1. E c’è poco o nulla da festeggiare…