Per i non intenditori di calcio – soprattutto quello dell’Eccellenza, il risultato di ieri pomeriggio al “Città degli Ulivi” può sorprendere.
Bitonto batte Casarano 2-0.
In realtà, però, i tre punti della capolista – era uno scontro diretto quello con i salentini, primi anche loro come anche Gallipoli e Avetrana – non sono frutto della sorte, perché hanno motivi ben precisi.
La capolista ha vinto perché ha avuto più fame. In tutti i frangenti. Sia nel primo tempo, quando il centrocampo ha ben imbrigliato quello avversario, facendo più filtro, più pressing, più movimento ordinato, e si arrivava prima sulle seconde palle. E anche nella ripresa, quando il Casarano, soprattutto fino al 25′, ha alzato il pressing e si è fatto più minaccioso. Non è crollato, non ha ceduto, e ha sempre mostrato grande intensità.
La capolista ha vinto perché si è dimostrata più squadra. Decimata dalle assenze (out Bonasia, De Santis, Moscelli, e l’ultimo arrivato Sisalli), non ha fatto una grinza, non ha cambiato modo di giocare – inossidabile il 3-4-1-2 – ed è stata eccellente tra i pali, in difesa, soprattutto centralmente, in mezzo al campo, e in attacco, dove la parola d’ordine è stata sacrificio. E anche gli innesti del mercato invernale funzionano. Rana bene anche ieri, e Caprioli non ha fatto rimpiangere De Santis.
La capolista ha vinto perché ha giocato da Bitonto. Compatta, pronta a soffrire, e a colpire quando meno te lo aspetti. E anche il Casarano ha pagato dazio.
Tre punti che rilanciano i leoncelli da soli in testa alla classifica. Nove vittorie – nessuno ne ha ottenute così tante – e 29 punti dopo 14 partite. Due lunghezze su Avetrana e Gallipoli, tre sul Casarano.
Settima vittoria consecutiva in casa, e terza di fila senza subire reti. Importante per autostima e il gruppo intero. E dopo il ko di Otranto.
E domenica, ultima gara dell’anno prima della pausa natalizia, trasferta per nulla semplice a Corato. Con l’obiettivo del titolo d’inverno, il secondo consecutivo.
La partita. Per l’ultima gara casalinga dell’anno, Girolamo Zinfollino si affida ad Addario; Aprile, Elia, Camasta; Terrevoli, Caprioli, Piperis, Pagone; Rana, Terrone, Manzari.
Il Bitonto parte subito gagliardo, e mostra gli argomenti giusti per fronteggiare gli scorbutici ragazzi di mister Sportillo. Intensità a centrocampo, squadra corta, pressing efficace, compattezza di squadra. E Terrevoli un satanasso sulla destra. E proprio da lui nasce il vantaggio, quando non siamo arrivati neanche al 20′. Recupera palla a centrocampo, lancia in verticale Terrone che di giustezza batte Milli.
Quarto acuto in Campionato per l’attaccante tranese, che non segna mai goal banali.
Il Casarano non riesce ad alzare i ritmi, non perché non può ma perché non riesce. Ci prova soltanto Pignataro, ma la sua sforbiciata non crea grattacapi ad Addario.
Per il primo tempo, questo è tutto.
La ripresa inizia a gonfie vele. I leccesi sono più intraprendenti, e il Bitonto arretra un po’ il baricentro, ma va vicino al raddoppio con Terrevoli prima (6′), Rana poi (8′), Camasta quindi (21′), e rischia solo sulla punizione velenosa di Quarta (9′, ma risposta eccellente di Addario).
La contesa, però, non è entusiasmante. Si va avanti a folate e a scontri maschi. Ma le parle non mancano. E l’ultima la regala Caprioli al 35′, che si mette in proprio, supera due avversari, e scavalca Milli con un tocco sotto.
Applausi. Goal numero uno in stagione per il centrocampista prelevato dall’Omnia qualche giorno fa.
L’espulsione di Vergori ai titoli di coda, poi, serve solo per gli amanti dei tabellini.
Nella città dell’olio e del sollievo non si passa. È una legge che va avanti da 22 partite. Da settembre 2016.
Le pagelle Addario 6,5; Aprile 6, Camasta 7, Elia 6,5; Terrevoli 7,5 (lo scugnizzo classe 2000 è una pulce fastidiosa per i salentini. Imprendibile), Caprioli 7, Piperis 6, Pagone 6 (Marcellino sv); Rana 6, Manzari 5,5 (Samb sv), Terrone 6 (Modesto sv).