Che il riapprodo del Bitonto nel quarto campionato nazionale fosse un evento da festeggiare con tutti i crismi, lo confermava la fanfara di bianco vestita della Marina militare sul prato dell’Erasmo Iacovone. Le note dell’inno di Mameli salivano verso un cielo dipinto d’azzurro, mentre il sole dardeggiava severo sul teatro della prima sfida di questo torneo. I ragazzi del savio nocchiero Massimo Pizzulli avevano da affrontare il Taranto di Gigi Panarelli. Un match mozzafiato da far tremare il cuore. In uno stadio arioso che ben altre categorie ha assaporato, dedicato ad un campione morto tragicamente che pure aveva già trovato il modo di far innamorare di sé il popolo rossoblu. Lo jesino Giaccaglia zufolava l’incipit della pugna che vedeva i neroverdi impauriti e i padroni di casa protervi. Gli esterni bassi restavano troppo bassi, la mediana andava in affanno nonostante il titanico Biason, Patierno si struggeva di solitudine in avanti, non ben coadiuvato da un pur generoso Turitto. Di contro, gli ionici sembravano perfetti: difesa solida, D’Agostino mirabile direttore d’orchestra, Oggiano indemoniato sulla fascia destra e Favetta famelico su ogni pallone. Insomma, era un diluvio. Nove minuti e i tarantini sono già in vantaggio con una botta al volo del puntero, che poco prima aveva già scheggiato il palo. Il portierino Figliola – che, azione dopo azione, cresceva sempre più fino a divenire guardiano insuperabile – scaldava i guantoni e volava verso la mezz’ora a disinnescare una perfida traiettoria di D’Agostino su punizione. Il predominio del Taranto era inequivocabile, se non assoluto, e l’occasione di Patierno allo scadere non bastava a diradare le nebbie di un palese disorientamento dei nostri. Ma il calcio è la metafora più fedele della vita, atroce e meraviglioso com’è e così la partita cambiava improvvisamente volto nel secondo tempo. Il mister bitontino correggeva in corso d’opera il centrocampo inserendo l’ubiquo Camporeale, Biason poteva squadernare la sua possente personalità di uomo di lotta e di governo, i ragazzini sulle corsie laterali prendevano animo e si mettevano a spingere come forsennati, sfruttando i varchi che schiudeva il solito gladiatore Kikko, con Onny e Lavopa ravvivati nel loro destino di dribblatori inebrianti i mastini avversi. Ma dov’è finito il Taranto egemonico della prima frazione? E il Bitonto tremebondo, che fine ha fatto? Ruoli invertiti ed era un piacere per gli occhi dei sostenitori dei leoncelli che urlavano squarciagola il loro amore per quei colori che sanno di passione e storia. Al minuto 17 Turitto pareggiava con un destro radente appena dentro l’area. Fioccavano occasionissime per il Bitonto, persino un fallo da rigore su Patierno non visto dall’arbitro marchigiano ed un fuorigioco molto dubbio segnalato da un assistente incerto. Negli ultimi scampoli di tenzone giocati da Padulano, brillavano persino lampi di genio. Insomma, un debutto fiero per l’usd Bitonto del presidente Francesco Rossiello, una prestazione piena di tutte quelle emozioni che fanno l’essenza del calcio, dallo scoramento all’entusiasmo, dalla delusione alla meraviglia, dalla tristezza all’esaltazione. Ora, sguardo al prossimo impegno, al “Città degli Ulivi” contro l’insidioso Pomigliano. L’avventura in serie D è appena cominciata…
IL TABELLINO
1^ GIORNATA CAMPIONATO SERIE D – GIRONE H
TARANTO – BITONTO 1 – 1
Reti: 8’ pt Favetta, 17’ st Turitto
TARANTO: Pellegrino, Carullo, Manzo (33’ Guadagno), D’Agostino (44’ st Diakite), Marsili (c), Squerzanti (34’ Ancora), Lanzolla, Infusino, Bova, Oggiano (21’ Di Senso), Favetta.
A disp. Martinese, Massimo, D’Alterio, Miale, Bonavolontà. All. Panarelli
BITONTO: Figliola, Terrevoli, Montanaro, De Santis (c) (5’ st Camporeale), Montrone, Di Bari, Zaccaria, Biason, Patierno, Lavopa (23’ st Faccini), Turitto (36’ Padulano).
A disp. Vitucci, Paradiso, D’Angelo, Dellino, Del Signore, Picci. All. Pizzulli
Arbitro: Giaccaglia (Jesi) coadiuvato dagli assistenti Colonna (Vasto) e Pavone (Sesto San Giovanni)
Ammoniti: Manzo, Lanzolla (T), Biason, Turitto, Camporeale (B)