A Canosa, il vento sferza da sempre gelido il prato fasullo del S. Sabino.
Il sole, a fatica sgomita fra nuvole di cenere per donare scintillii d’improbabile primavera, nel giorno del Signore dedicato al pallone.
Qui, s’incrociano i destini di Bitonto e Barletta: il primo impegnato ad evitare i play out per la salvezza, il secondo a caccia degli spareggi post stagione regolare per salire in D.
Mister Pettinicchio s’affida alla consueta Maginot difensiva Rubini-Campanella e, sulla mediana, piazza uno spiritato Aloisio accanto al regista De Santis ed un ispirato Stella alle spalle del pugnace Manzari.
Anche Pizzulli (mille volte ex, come pedatore lucente e cerebromunito e come nocchiero non troppo venturato nell’ultimo anno di quarta serie), in emergenza, punta sui baluardi arretrati Montrone e Monopoli e mette gli interessanti e vespigni Loiodice e Sguera sulle corsie esterne ad assistere i navigati Moscelli e Vicentin davanti.
La direttrice di gara Gualtiero di Battipaglia – nonostante gli omaggi tutt’altro che stilnovistici della tifoseria biancorossa, molto meglio di tanti altri che abbiamo visto all’opera, in passato – fischia l’avvio della tenzone e subito ammira neroverdi decisi ad agguantare il pallino dell’incontro.
Tuttavia, dopo uno sterile predominio, sono i padroni di casa a passare in vantaggio.
E’ il 19′ quando un lancione falsato da un refolo d’aria fa sì che Vicentin scivoli via al controllo di Rubini.
L’imperioso argentino va sul fondo, crossa, Rana respinge con titubanza, il puntero calcia ancora e prende il palo, sopraggiunge Moscelli che di piatto sbatte nella porta vuota.
Il dramma viene subito bilanciato dalla buona novella dell’espulsione dell’attaccante barese per doppio giallo, sessanta secondi dopo.
I leoncelli prendono coraggio e si slanciano all’offensiva.
Al 25′, Manzari solissimo dinanzi al portiere la spara incredibilmente fuori. Era molto più agevole segnare.
Alla mezza, retropassaggio sconsiderato di Bonasia e Vicentin, con un lob leggero, manca il bersaglio grosso.
Un minuto e ancora Manzari si divincola in area e tira, Monopoli devia e Diouf col polso si rifugia in angolo.
Al 36′ una botta al volo di Bonasia, infaticabile cursore, finisce alta.
L’occasione per il raddoppio capita, poi, sul destro di Loiodice che si esibisce in uno scavetto sbirolo e sfera che rotola mesta sulla pista d’atletica.
Una mail di Modesto chiude la frazione.
L’allenatore tarantino sostituisce Rubini con Terrone per sfruttare la superiorità numerica e artigliare il pari.
In pratica, difesa a tre e trazione anteriore.
La ripresa presenta il medesimo canovaccio.
Neroverdi fiondati nella metà campo altrui, biancorossi ben acquartierati dietro e pronti a pungere in contropiede.
Dopo un paio di temibili incursioni di capitan Modesto, al 13′ il pareggio è cosa fatta: corner di De Santis, flipper in area, zucca di Manzari in comproprietà col centrale Fabio in mischia e Diouf si adagia pachidermicamente tanto quanto beffardamente il cuoio ballonzola e oltrepassa la linea.
Al 28′ Stella imbecca il solito centrattacco scarsocrinito che con un mancino al volo da cineteca fredda il goalkeeper avverso.
Meritato 1-2.
I barlettani, che si sono mossi meglio in dieci, reagiscono e premono.
E’ l’indiavolato Sguera, al 36′, ad acciuffare un disperato pari con un’azione solitaria: sorprende Campanella nel corridoio centrale e fredda Rana.
Alla fine, un punticino muove appena la classifica di entrambe.
In fondo, la permanenza è più che alla portata – sia aritmeticamente sia agonisticamente – degli uomini di Pettinicchio.