La miniera d’oro della Polisportiva Five Bitonto nell’ultimo sabato di gennaio si chiama Michele De Liso. Perché? Il suo bolide da fuori area, a poco più di 1’ dal rompete definitivamente le righe, ha causato tre cose. L’ultimo urlo indemoniato e godurioso del pubblico amico. La consegna dei tre punti ai neroverdi contro la terza della classe, dimostratasi fortissima e davvero tanta roba. Il ritorno al successo dopo il brutto incidente di Palo del Colle nel derby di martedì. E quando vinci come lo si è fatto ieri pomeriggio, il sapore della vittoria è ancora più bello.
Diciamolo subito, infatti. Quella andata in scena meno di 24 ore fa è stata la più bella, avvincente e tirata partita che si è vista quest’anno al “Paolo Borsellino” e il Trulli e Grotte è stata la compagine più forte venuta a giocare nella città dell’olio e del sollievo.
Vittoria meritata? È indubbio che i neroverdi non hanno giocato la loro miglior partita, perché nel primo tempo, nonostante il doppio vantaggio incamerato quasi subito, sono apparsi un po’ contratti, bloccati mentalmente, quasi intimoriti dinanzi ai quotati ospiti, un po’ lenti e impacciati nella manovra, ancora convalescenti per il ko nel derby. Nella ripresa, però, le cose sono andate decisamente meglio, le gambe erano molto più sciolte, la testa anche, la manovra più fluida, si è ballato di più dalle parti del 51enne Modesto Labbate, estremo difensore dei verdi avversari di giornata, e si è cercato il guizzo vincente fino alla fine, sfruttando anche un po’ di evidente stanchezza altrui. Ed è stato questo il merito più grande dei leoncelli: l’averci creduto sempre alla possibilità di portare a casa il bottino grossissimo. Nonostante, puntualmente, sia andato in scena uno di quei principi fondamentali della fisica: a ogni azione (goal) corrispondeva una reazione uguale e contraria (pareggio castellanese).
Il match, allora, è stato un turbillon continuo di emozioni. Il Bitonto è partito fortissimo e dopo pochi minuti era già sul 2-0 grazie alle reti di Sergio Decillis (nono acuto in sette partite), e di Antonio Lovascio. Il Trulli e Grotte, però, non ha brodo nelle vene, inizia ad alzare il baricentro, a giocare bene con la palla con i piedi, a occupare bene tutte le zone del campo, soprattutto quelle centrali, e a rendersi più volte insidioso dalle parti di Camporeale, che alza una Linea Maginot quasi inscalfibile. Quasi, perché Mastrangelo prima e Boccardi poi riportano il match in perfetto equilibrio. E anche sul 2-2, i ragazzi di mister Greco si fanno preferire. A fine primo tempo, altri due sussulti. Quello di Francesco De Scisciolo da azione da calcio d’angolo, e il pareggio di Mastrangelo a due passi dal portiere-capitano neroverde.
Al cambio di campo è 3-3.
Nella ripresa, come si diceva, l’inerzia della partita è diversa. La Polisportiva è più graffiante e meno timorosa e il Trulli e Grotte è costretto ad agire di conseguenza.
La capocciata di Lovascio si stampa sulla traversa, ma va a segno Alessio Barile dopo un’azione spavalda e gagliarda. Il problema, però, che anche questa volta si gioisce poco: Vera da fuori non lascia scampo a Camporeale.
Tutto da rifare, allora, ma negli ultimi 10’, in pratica, si gioca soltanto a una porta. Quella avversaria, che in 3-4 circostanze è graziata per imprecisioni delle bocche da fuoco bitontine. E in altre resta in piedi per gli interventi del suo portiere. La roulette però vira sulla ruota di Bitonto quando manca poco più di 1’ allo scadere. Ed è De Liso a dare la spinta decisiva.
L’ordalia può scatenarsi al fischio finale. Dodicesima vittoria in Campionato, la quinta nelle ultime sette partite, l’ottava tra le mura amiche, e 38 punti in Classifica. Quinto posto effettivo a pari punti con il Monopoli, in un turno più che dimezzato causa Final Eight di Coppa Italia.
Settimana prossima, primo sabato di febbraio, si tornerà ad assiepare il Palazzetto dello sport amico. C’è da recuperare il 15esimo turno contro l’Andria, non andato in scena già due volte.