Real Castellaneta-Polisportiva Five Bitonto, penultima giornata di andata di un Campionato di C1 davvero pazzo e senza certezze, è stata la classica partita dei tanti perché senza risposta.
Già, perché vista la prova poco brillante dei neroverdi al cospetto di una squadra, quella tarantina, grintosa, vogliosa ma nulla di più e quindi decisamente alla portata, ci sarebbero tante cose da domandarsi.
Perché una partita così deludente dei leoncelli, reduci dall’ottimo pareggio in casa dell’Ostuni e da oltre un mese imbattuti in trasferta?
Perché Antonio Camporeale e compagni, dopo i primissimi minuti di partita e il doppio vantaggio acquisito, si sono poi seduti fino poi a scomparire dal campo, soprattutto nel secondo tempo?
Perché, quando si tratta di fare il salto di qualità, si cade rovinosamente facendo tanto rumore?
Questioni alle quali è impossibile rispondere, tanto che più che la Polisportiva, dallo start della stagione, vive su un’altalena di prestazioni da stropicciarsi gli occhi e altre da mettersi le mani nei capelli. E che hanno fatto perdere tanti, ma tanti punti preziosi.
Quel che è certo è che ieri il Bitonto è mancato. Ha avuto un buon approccio alla partita, è andato quasi subito in vantaggio di due reti, ma poi si è progressivamente seduto, ha spento la luce ed è andato incontro a un blackout dal quale non è più uscito. Ha sofferto la maggior grinta e rabbia sportiva, voglia di vincere, di lottare, di sacrificio del Castellaneta, bravo e a tratti fortunato quando si è trattato di alzare la linea Maginot davanti al suo estremo difensore – e non sono mancate alcune sue belle parate – letale e devastante quando doveva offendere con un Buttiglione (poker) in grande spolvero.
A tutto questo, c’è da aggiungere il ripetersi di alcuni errori difensivi, singoli e di squadra, e quelli in fase di attacco, con più di qualche elemento chiave in giornata, che hanno reso tutto più complicato.
E pensare che il pomeriggio al “Palatifo” della città che ha dato i natali a Rodolfo Valentino, era partito alla grande. Certo, c’è stato subito l’infortunio a Francesco De Scisciolo, ma la Polisportiva ha segnato due reti in pochissimi minuti, con un’autorete prima e con Luigi Giancola poi, sfruttando un confettino di Antonio Lovascio.
La sensazione, allora, è che il Bitonto poteva far polpette degli avversari, ma da qui è iniziata un’altra contesa. Il Castellaneta ha iniziato a reagire, a mettere la testa fuori dal guscio, a fare quello che doveva fare, insomma.
E, siccome lo fa bene, a fine primo tempo il punteggio è già ribaltato con la tripletta di Buttiglione, bravo anche a sfruttare un tiro libero. Cosa che invece non ha fatto, dall’altra parte, Antonio Lovascio, sul punteggio di 2-2. Errore che certifica la maledizione neroverde dai tiri liberi: tutti sbagliati in stagione.
Nella ripresa, ci si aspetta la reazione neroverde, ma sono i padroni di casa a legittimare punteggio e prestazione. Buttiglione cala subito il poker, ma qualche minuto Michele De Liso riapre il match su imbeccata di Dario Orlino dalla sinistra.
Ma non c’è nulla da fare, perché sono i tarantini a mettere in ghiaccio il match con una sfortunata autorete proprio di Orlino e con un tiro da fuori di De Bellis.
Il pallottoliere dice 6-3. Un ko pesante e davvero inaspettato. E ancora una volta contro una compagine di bassa classifica.
Sconfitta che fa restare la Polisportiva ferma a quota 22, a -7 dalla vetta occupata da Mola e Futsal Barletta, ma, per fortuna, non pregiudica la distanza dalla zona playoff.