Quell’ultimo minuto che potrebbe davvero riscrivere la storia di un intero campionato e, perché no, forse, del calcio a 5 nella città dell’olio.
È una vittoria al cardiopalma quella che il Futsal Bitonto ottiene nel turno infrasettimanale della 26^ giornata del Campionato regionale di Serie C1: al “Pala Borsellino” tanta sofferenza ma estasi allo stato puro dopo il 4-3 rifilato alla Futsal Andria. Un successo maturato al termine di una partita a tratti drammatica, col Bitonto che rivive nella mente tutte le istantanee della stagione, appesa su un filo sottilissimo per 39 minuti. Un filo appunto che tiene sospeso il mondo neroverde tra la speranza e la delusione, tra il sogno e la caduta. Ma l’ultimo minuto è quello della goduria, della gioia irrefrenabile, dell’entusiasmo incontenibile, del visibilio più totale. Perché un Bitonto indomito, folle, pazzo, ma con un cuore infinito, sotto di una rete a 70 secondi dal termine, la ribalta in maniera disperata ma epica. Un solo giro di lancette, o poco più, sconsigliato ai deboli di cuore. Un ultimo minuto che potrebbe davvero essere fatale per le sorti di questo campionato e per la storia del futsal bitontino. Perché a quattro gare dal termine della stagione, i neroverdi balzano al primo posto, scavalcando l’Itria, che decide di non presentarsi in Salento per la trasferta di Aradeo causa “sindrome da coronavirus”, dopo aver ottenuto il diniego della Federazione a rinviare la gara a data da destinarsi (forse per evitare una trasferta su un campo assai ostico, da disputare senza alcuni fondamentali elementi? chissà…). Fatto sta che a 160 minuti dalla fine della stagione, e con uno scontro diretto nel mezzo, da giocare a Bitonto il 14 marzo, gli uomini di mister Pietro Di Bari sono al primo posto con 71 punti, +1 sulla formazione di Cisternino, in attesa che venga ratificata la sconfitta a tavolino per 0-6 e il punto di penalità in classifica, come da regolamento. Insomma, ora il destino è più che mai nelle mani del Bitonto, artefice finora di un autentico miracolo sportivo e padrone assoluto di quel che potrà essere.
La partita. Mister Pietro Di Bari schiera nel quintetto di partenza Ritorno tra i pali, Satalino play basso di difesa, Ferreyra e Barbosa laterali, Decillis pivot. Dalla panchina, Schettini, Orlino, Lorusso, Palermo, Zerbini, Tarantino e Lovascio.
Buona partenza del Bitonto, pericoloso due volte con Ferreyra, e poi con Barbosa e Decillis. Ma al 3’ sono gli ospiti a passare: Calabrese dalla corsia di sinistra pesca in area di rigore, lato destro, Somma, che deve solo piazzarla alle spalle di Ritorno. 0-1.
Reazione furente del Bitonto, che subito attacca a testa bassa e, dopo avere sfiorato un paio di volte con Barbosa e Decillis il pari, lo trova al 5’ proprio col “niño maravilla”, che riceve dal brasiliano da corner battuto da sinistra, si libera al limite dell’area di rigore e la piazza tra primo palo e portiere. 1-1.
Mister Di Bari attua le prime rotazioni, che vedono l’ingresso in campo di Zerbini, Lorusso e Palermo.
La gara è scorbutica ed equilibrata ma poi dopo l’11’ vive delle incredibili fiammate: Lorusso coglie il palo dalla destra, Palermo invece sottomisura calcia sulla traversa, non finalizzando a porta praticamente vuota il meraviglioso assist di Barbosa (pallonetto al portiere avversario) dalla sinistra.
Risponde l’Andria con la clamorosa occasione per Magno, che calcia da ottima posizione e con porta semiguarnita oltre lo specchio.
Forcing Bitonto: scambio Decillis – Palermo, tocco sul fondo; Barbosa liberato sulla sinistra, spara alto. Chi sbaglia tanto, poi paga dazio. E così succede al Bitonto, che al 14’ va nuovamente sotto: Ferrucci viene pescato tutto solo sulla sinistra, in area di rigore, rasoterra sul primo palo ed è 1-2.
Ultimi minuti vibranti. Satalino ci prova da fuori, palla sul fondo. Bitonto che prima rischia tantissimo sul quasi autogol di Ferreyra, tocco involontario sulla punizione di Iodice, e poi va vicinissimo al pari, ma Zerbini spara addosso a D’Addato il tiro libero del 18’, assegnato per sesto fallo ospite.
L’Andria ringrazia e prova l’allungo: scoccar del 19’, scambio Magno – Iodice e botta al volo da fuori ben angolato che supera Ritorno e vale l’1-3.
Bitonto alle corde, ma che subito si rialza negli ultimi istanti di primo tempo: Barbosa ubriaca la difesa avversaria, un difensore cade a terra e tocca di mano in area di rigore. Per l’arbitro non è penalty ma tiro libero, che lo stesso Barbosa trasforma. Neroverdi che accorciano sul 2-3. Squadre al riposo per l’intervallo.
Ripresa. Il Bitonto riparte con Ritorno, Zerbini, Barbosa, Lorusso e Decillis. L’avvio è di marca andriese: ospiti pericolosi con Lasorsa e con l’incrocio dei pali di Calabrese. Il Bitonto si sveglia: D’Addato diventa il protagonista di una gara che vede i padroni di casa manovrare alla ricerca di spazi, gli ospiti invece sono compatti in difesa e assai pungenti in attacco. Ne esce un secondo tempo drammatico, di grandissima tensione e intensità. Il Bitonto, spalle al muro, è costretto a ribaltarla ma trova dinanzi a sé il muro di un Andria che fa una grandissima partita e non concede nulla. D’Addato salva su Zerbini, Decillis, Orlino, addirittura salva d’istinto sul quasi autogol di Magno. Dall’altro lato Ritorno è sempre vigile e tiene in vita i suoi.
Il tempo scorre e il Bitonto non sfonda. Ma mister Pietro Di Bari rischia la mossa della disperazione, col quinto uomo di movimento. Ed è la mossa del match. Si arriva all’ormai celebre ultimo minuto. Quando mancano 70 secondi, azione manovrata, Satalino liberato poco fuori l’area di rigore, botta di prima intenzione angolata ed è 3-3. Esplode il “Pala Borsellino”, che spinge come non mai il Bitonto verso una vittoria non più impossibile. E che diventa realtà quando mancano circa 30 secondi alla fine del match: Zerbini viene pescato in area di rigore, e trova il pertugio vincente, lo spazio propizio tra una selva di gambe per superare D’Addato e fare 4-3. È l’apoteosi, il “Pala Borsellino” esplode in una gioia incontenibile. E ruggisce negli ultimi interminabili secondi di gioco. L’Andria schiera il quinto di movimento ma la difesa neroverde è commovente per intensità e voglia e chiude tutto. Sigillando così una vittoria pesantissima. Il boato al suono della sirena è di quelli fragorosi per davvero.
Il Bitonto è primo, scavalca l’Itria ed ora ha tutto nelle sue mani. Guarda tutti dall’alto e proverà a farlo fino all’ultimo istante delle prossime quattro gare. Ma questo Bitonto che non hai mai mollato ed ha trovato sempre la forza di riemergere dal baratro, dal quando tutto sembrava finito, ci ha insegnato finora in questa stagione, che nulla davvero è impossibile. Ed ora ha bisogno della sua città. A partire dalla difficile trasferta di sabato a Binetto, nel derby contro il Dream Team Palo del Colle.