Missione
compiuta.
Chi
mastica sport lo sa bene: quando la “carta” ti dà i favori dei pronostici, può
diventare tremendamente complicato portare a casa la vittoria.
La
vigilia di Omnia Bitonto – Sporting Bari C5 vede i nostri portacolori a 14
punti ed i baresi sette lunghezze più indietro; le due squadre che chiudono la
classifica del girone B della C2 pugliese di futsal. E, nello sport come nella
vita, a nessuno piace arrivare ultimo…
I
volenterosi ragazzi guidati da Vito Cozzella la spuntano 8 a 7 dopo un’ora e
passa di lotta pura, tensioni striscianti e qualche distrazione di troppo.
La
cronaca del match.
Mister
Cozzella può contare su dieci effettivi: gli estremi difensori Latilla e
Insalata, De Ruvo, Valerio, Putignano, Caldarola, Bonasia, i due fratelli
Vitariello e capitan Dario Orlino. Indisponibili, tra gli altri, Masciale,
Rosati e Ndrepepa.
Nemmeno
un giro di lancette e Omnia già in vantaggio. Filippo Valerio imbecca alla
perfezione Vincenzo Vitariello che con un lob delizioso beffa D’Alessandro.
Al
4’ il raddoppio omniano. Orlino giustizia il portiere ospite da pochi passi
dopo un dribbling secco in area di rigore.
Quattro
minuti più tardi lo Sporting accorcia. Sebastiani, a tu per tu con Latilla, lo
perfora con un piattone che passa tra le gambe del numero uno bitontino. Rabbia
e rimpianti neroverdi per aver gettato alle ortiche la ripartenza del possibile
tre a zero e innescato ingenuamente l’azione del primo gol barese.
Fortunatamente
per i nostri, i rammarichi durano appena 120 secondi. Valerio, di prepotenza e
tecnica, fa tre a uno.
Minuto
14. D’Alessandro nega il bis personale al maratoneta di casa, Valerio, con un
volo plastico alla sua sinistra.
Un
minuto dopo arriva il meritato quattro a uno dei padroni di casa. Cioccolatino donato
dal furetto Bonasia ad Orlino, che ringrazia, scarta e “mangia” con freddezza.
Ripartenze
Omnia fin qui letali.
18’:
fendente rasoterra di Vincenzo Vitariello per Bonasia. Cinque a uno e tanto
agognato gol in appoggio sul secondo palo, come da statuto futsal.
Fra
il 23’ e il 24’ l’immancabile blackout omniano su calcio da fermo, prima, e su
conclusione da fuori, poi. Porfido e Patruno non si fanno pregare e riaprono la
contesa: 5 a 3.
Ma
le emozioni forti non sono ancora finite.
Il
+3 Omnia è subito servito dal solito caterpillar Orlino e a ridosso del duplice
fischio arbitrale sale in cattedra Latilla, deviando con il piede sinistro il
penalty che costa l’espulsione (per “plateali proteste”, ipse dixit) a mister
Cozzella e murando sempre di piede l’ultimo assalto ospite del primo tempo.
Ripresa,
pronti-via e gol del sei a quattro firmato Abatiello.
I
minuti che seguono sono di riassestamento reciproco e sano gioco maschio,
impreziositi dall’ennesima giocata funambolica di Orlino che non frutta il sette
a quattro per un pelo.
Puntuale,
arriva invece il sei a cinque del numero 22 biancorosso Di Cillo. Siamo al
decimo della seconda metà di gara ed i fantasmi dell’incredibile rimonta subita
sullo stesso terreno di gioco due settimane prima ritornano a spaventare i
Cozzella boys.
Ci
pensano più tardi i “Ghostbusters” Dario Orlino e Vincenzo Vitariello a
scacciare – temporaneamente – ogni spettro: il capitano di giornata neroverde
dribbla tutta Bari, dal San Paolo a Torre a Mare, e con una veronica mozzafiato
si procura il rigore solare che il cannoniere bitontino trasforma senza indugi.
7 – 5.
Al
23’ la vecchia volpe Citarella è lesta ad insaccare di punta su illuminante
verticalizzazione. Dopo i due gol nel match d’andata, numero 10 barese ancora a
referto contro i neroverdi.
Ristabilizza
le distanze al 25’ Bonasia, bravo a sfruttare una colossale disattenzione
difensiva ospite.
Il
definitivo otto a sette, nonché ultimo brivido di un match davvero vibrante, è
siglato dal portiere dello Sporting (di movimento, già da qualche minuto),
D’Alessandro.
Dopo
la scoppola di Noci e prima di far visita alla capolista solitaria Futsal Club,
tre punti di platino per l’Omnia Bitonto, non senza i consueti patemi, marchio
di fabbrica di questo appassionante sport dai vorticosi ritmi e dalle giocate
fini.
Ma
ottenere risultati attraverso la sofferenza, si sa, è più bello. E, nello sport
come nella vita, a nessuno piace arrivare ultimo…