Dopo un’attesa durata quattordici anni, ieri è stato finalmente inaugurato il Museo Diocesano, negli ambienti dell’ex convento dei frati minori conventuali e dell’ex seminario vescovile, accanto alla Chiesa di San Francesco d’Assisi. Il più grande Museo Diocesano della Puglia. Ci sono voluti cinque interventi regionali e un finanziamento complessivo di oltre 4,6 milioni di euro.
«Siamo felici quando Bitonto rimarca la sua bellezza e l’importanza della sua storia e siamo felici quando se ne accorgono anche all’esterno. È costato molto non solo in termini finanziari, ma soprattutto in termini di risorse umane, piano di gestione, che è stato molto complesso» è il commento del sindaco Michele Abbaticchio.
Il museo raccoglie le opere raccolte dall’ultimo vescovo di Bitonto, Aurelio Marena, a cui è intitolato il museo.
L’architetto Fernando Russo ha coordinato i lavori di allestimento, collaborando con gli uffici e gli organismi della Curia diocesana e il direttore del Museo, don Giuseppe Ricchiuto.
«C’è stata molta attenzione, da parte della diocesi, ma questo museo è il frutto della collaborazione di tanti, tra enti privati e istituzioni pubbliche, che ne hanno capito il reale significato. Non è solamente un luogo espositivo, ma è un luogo che, dal punto di vista culturale, è importante per tutto il territorio» sottolinea monsignor Stefano Russo, segretario generale della Conferenza Episcopale Italiana, insieme a monsignor Francesco Cacucci, arcivescovo della diocesi di Bari – Bitonto, che aggiunge: «Si cita sempre la celebre frase di Dostoevskij “La bellezza salverà il mondo”. Ma anche noi dobbiamo salvare la bellezza e non si tratta solo di affidarla agli specialisti. Attraverso queste opere d’arte si può anche annunciare la bellezza che è in Gesù».
Presente all’inaugurazione anche il presidente della Regione Michele Emiliano, che evidenzia l’importanza del luogo anche per l’implementazione dell’offerta turistica della Puglia e di Bitonto.
Il museo si avvarrà, per la gestione delle 16 sale museali, di un comitato scientifico presieduto dal professor Nicola Pice e della Cooperativa Re Artù.
«In questo museo troviamo tante tipologie differenti di opere, che partono dall’undicesimo secolo ai giorni nostri» spiega, infine Marilisa Rienzo, presidente della cooperativa Re Artù, annunciando che i cittadini che vogliano visitare il museo possono usufruire sia di visita libera e di visite guidate, il lunedì e il mercoledì mattina, dalle 9 alle 13 e il venerdì pomeriggio dalle 15 alle 19.