Appartenevano a due famiglie di estrazione sociale diversa: lui secondogenito della nobilissima e antichissima famiglia dei Pietà, lei borghese, della nascente borghesia dell’epoca, della famiglia Termite. L’amore tra i due giovani fu fortemente contrastato dalla nobile famiglia e la povera giovane costretta a farsi monaca presso il monastero di San Pietro Nuovo. Il giovane costretto a partire come soldato di ventura. Ma non bastò a separarli: ogni volta che il giovane tornava a Bitonto, andava in vico Storto, alle spalle del Monastero, e cantava La Menacédde (che in dialetto bitontino significa la giovane monaca), una canzone dedicata al suo amore. Una leggenda che ricorda tanto quella di Romeo e Giulietta e che stamattina, a Bitonto, è stata per la prima volta resa pubblica, anche attraverso una suggestiva rappresentazione, nel corso della conferenza stampa di presentazione dell’edizione 2018 di “Bitonto Cortili Aperti”, in programma il 26 e 27 maggio.
E’ la sesta edizione dell’iniziativa organizzata dalla sezione pugliese dell’Associazione Dimore Storiche Italiane, in collaborazione con il Comune di Bitonto. Un appuntamento che rientra nelle “Giornate Nazionali A.D.S.I.”, promosse in tutta Italia.
Bitonto è fra le tappe più importanti d’Italia per numero di cortili che verranno aperti, in qualche caso per la prima volta in assoluto al pubblico: sono infatti più di 60 gli immobili pubblici e privati a cui i visitatori potranno accedere nel centro antico, nella parte ottocentesca della città e fuori dalle mura, tutti di grande rilevanza storico-artistica. “E’ doveroso un ringraziamento ai proprietari degli immobili”, sottolinea Antonio Marchio De Marinis, consigliere della sezione pugliese dell’Adsi. “Accogliendo il nostro invito daranno la possibilità ai bitontini, ma anche ai tantissimi visitatori che arriveranno da tutta la Puglia di poter ammirare edifici non solo di grande pregio architettonico, ma anche ricchi di storia, come nel caso del Palazzo Bove Planelli Termite, a cui è legata la leggenda degli innamorati Pietà e Termite”. “Ma lo scopo dell’iniziativa”, sottolinea Piero Consiglio, vice presidente regionale di Adsi, “è anche quello di sensibilizzare i proprietari e le pubbliche amministrazioni a conservare adeguatamente questo enorme patrimonio, che rappresenta sempre più un importante fattore di crescita economica sia come meta di nuovi ed alternativi percorsi turistici, sia come opportunità per la sopravvivenza di una manodopera ad altissima specializzazione impiegata in lavori di manutenzione e restauro”. “La nostra città racchiude grandi ricchezze che sono sopravvissute ai secoli e conservano la nostra storia”, ha dichiarato il sindaco Michele Abbaticchio. “Ogni singola pietra dei palazzi nobiliari, delle chiese antiche, di quelli che ora sono sedi museali, ci ricorda chi eravamo e ci riempiono di responsabilità su chi vorremmo essere, a cominciare dal nostro borgo antico”. “Ringrazio l’Associazione Dimore Storiche Italiane per l’impegno profuso e per questa ricerca”, aggiunge l’assessore al Marketing Territoriale, Rino Mangini. “La storia dei due innamorati dimostra quanto sia ricco il nostro patrimonio storico, culturale, artistico, architettonico e quanto sia importante continuare a investire sulla valorizzazione dello stesso e sulla promozione turistica di Bitonto. Questo, anche alla luce della recente nomina a Capitale Meridionale della Cultura per il 2020”.
I cortili potranno essere visitati sabato 26 dalle 18 alle 22 e domenica 27 dalle 10 alle 13 e dalle 16.30 alle 22. Ad accogliere i visitatori ci saranno complessivamente oltre 800 studenti di tutti gli istituti superiori e delle scuole medie inferiori della città, che racconteranno le storie delle dimore, anche in lingua straniera (inglese, francese, spagnolo, tedesco, rumeno, albanese e arabo).
La leggenda degli innamorati Pietà e Termite è stata recitata questa mattina da Federica Monte. I due giovani innamorati sono stati interpretati da Nicola Napoli e Ilaria Florio. Marinella Napoli ha invece eseguito la musica de La Menacédde.