Benevento.
Assolti perchè il fatto non sussiste. E’ la sentenza pronunciata dal Tribunale, in linea con le richieste della difesa e dello stesso pm Maria Scamarcio, al termine del processo a carico di tre agenti della polizia municipale di Benevento: Emilio Belmonte, Girolamo Sangiorgio e Lucia Mignone, e dell’ex comandante Francesco Delvino. Per tutti l’accusa di peculato, contestata in un’indagine del sostituto procuratore Nicoletta Giammarino rispetto all’uso che sarebbe stato fatto delle auto di servizio da giugno a novembre 2010.
Si tratta di un’inchiesta nella quale erano stati coinvolti inizialmente anche altri tre appartenenti al Corpo, le cui posizioni erano però state archiviate. Nel mirino degli inquirenti era finita la deviazione, datata 18 settembre 2010, del tragitto di rientro a Benevento da Rimini, dove si erano svolte le ‘Giornate di studio sulle polizie locali”, per accompagnare Delvino a casa, in Puglia. Un episodio addebitato, oltre che allo stesso Delvino, a Belmonte e Sangiorgio.
Attenzione puntata, inoltre, sul presunto utilizzo delle vetture in dotazione per prelevare a casa ed accompagnare in giro, anche a far spesa, alcuni familiari di Sangiorgio. Quest’ultimo avrebbe in un caso (1 settembre 2010) chiesto di farlo a Mignone, mentre nell’altro (22 settembre) avrebbe agito da solo. Per Sangiorgio, infine, anche un’accusa di truffa rispetto alla timbratura del badge che sarebbe avvenuta all’uscita ma non all’ingresso in ufficio, e alla presunta assenza di segnalazioni di allontanamento dall’ufficio o dal servizio.
Gli imputati sono stati difesi dagli avvocati Angelo Leone, Roberto Pulcino, Alessandro Barbieri e Antonio Caroscio.