Con l’inaugurazione del Presepe vivente, la comunità di Palombaio è
entrata nel vivo dei festeggiamenti per il Natale.
Malgrado il freddo intenso, sabato
sera numerosi visitatori hanno accompagnato in corteo il gruppo dei figuranti
(tra questi, sorprendente è la presenza di tanti bambini), che hanno
timidamente varcato la soglia del villaggio e hanno occupato le ombrose capanne
di legno.
Così, dinanzi agli occhi meravigliati degli spettatori, si è
finalmente palesato il lavoro dei responsabili dell’associazione C.S.C.S.–Anspi
di Palombaio e di tanti “volontari del presepe”, diretti nella realizzazione
delle scenografie da un instancabile padre Fulvio.
Un lavoro magnificente e
meticoloso, capace di comunicare già al primo sguardo sentimenti di sacralità e
levità.
“Il Presepe è ispirato al tema
pastorale che la comunità si è proposta di approfondire, che quest’anno è «Ti
renderò luce delle nazioni, perché porti la mia salvezza fino all’estremità
della terra»”, ha spiegato il parroco della frazione, “esso è strutturato come gioco di luci ed ombre, in cui la luce è data
dalla presenza di Cristo e l’ombra dal suo non accoglimento”.
Difatti, un percorso labirintico e costellato di ulivi ritorti -pianta
tipica della nostra terra, che dà sostentamento e vita- conduce a capanne
scarsamente illuminate, le quali diventano metafora delle zone d’ombra e dei
tristi pensieri che affollano l’animo umano. Poi, l’attenzione dei visitatori è
attratta da un palazzo regale, che si erge in lontananza e che contrasta con la
povertà del villaggio: simboleggia la Gerusalemme del cielo e sovrasta la grotta
in cui, tra qualche giorno, si consumerà il miracolo della divinità che si fa
uomo.
“Sono splendide coreografie che
premiano, ancora una volta, il senso del fare di questa comunità parrocchiale,
che non smette mai di stupirmi”, ha dichiarato il sindaco Michele Abbaticchio,
che ha preso parte all’inaugurazione insieme all’assessore al Marketing Territoriale Rocco Mangini, “volenterosi e pragmatici, i palmaristi hanno
rivendicato la mite e meravigliosa forza del vivere civile e cattolico,
realizzando in piena piazza il presepe vivente”.
Anche quest’anno, quindi, i residenti della frazione hanno scelto di
suggellare in piazza Milite Ignoto il loro “sentirsi comunità”, con l’unico e
ammirevole obiettivo di riscoprire sé stessi e offrire ai visitatori un
granello di bellezza e stupore. “Palombaio
accoglie sempre di buon grado la realizzazione del presepe, tanto che è capace
di privarsi per più di due mesi della piazza, che è l’unico punto di ritrovo”,
ha concluso padre Fulvio, “lo vedono come
il diadema del paese e, quindi, sanno sacrificarsi. Siamo tutti molto soddisfatti
del lavoro realizzato”.