“Sono Francesco Murgolo, ho vent’anni e da cinque anni faccio il barbiere”. Comincia così la lettera che Francesco ha voluto mandare alla nostra redazione.
“Nonostante la mia tenera età penso di aver capito buona parte della lezione che questa vita ci offre. A 15 anni intrapresi la strada professionale con orgoglio e amore. A 16 anni dopo aver concluso il ciclo di scuola dell’obbligo, mi sono iscritto in accademia per acconciatori, dove mi sono appunto diplomato e specializzato”.
“Vorrei rivolgere se è possibile un messaggio gratificante a tutta la gente che si è impegnata, per la nostra categoria. La mia opinione non conterà nulla, ma vorrei tornare a lavoro più di qualsiasi altra cosa al mondo! Ormai le difficoltà economiche, purtroppo, sono alle base immagino del 90% delle famiglie! Parlare stando comodi sul divano con il “posto fisso” imitando di essere il premier Conte farebbe piacere a tutti, ma mi fa piacere che, finalmente, qualcuno del governo regionale si sia accorto di quanto abbiamo bisogno di lavorare. Proviamo ad immaginare chi paga (affitti o mutui, o addirittura entrambe le cose) bollette e quant’altro, ovviamente il tutto moltiplicato per due (casa ed attività). Forse il nostro settore non riguarda un bene primario, ma lo diventa per noi che lo pratichiamo!”
“In questi giorni, nonostante appunto le mille difficoltà, molti miei colleghi hanno speso soldi, (e non pochi) per attrezzarsi, in base alle normative. La maggior parte di noi, e questo è anche scontato dirlo ma pratica questo lavoro per passione: oltre ai soldi noi proviamo un bene che va oltre il denaro per tutto quello che succede in barberia. A me mancano gli amici, i clienti, il titolare. Ho solo 20 anni e, come si dice a Bitonto, ho “la testa sulle spalle”: spero di tornare presto a fare ciò che rende felice me e i clienti”.