Si può dire che è ormai diventata storica per il territorio bitontino e delle sue frazioni la questione dell’autonomia dell’Istituto comprensivo “Don Tonino Bello”, puntualmente a rischio di accorpamento con il Circolo didattico “G. Caiati”. Anche quest’anno è stato corso, ma è stata approvata la legge di bilancio 2021, dall’apposita Commissione alla Camera, e con uno dei suoi emendamenti è stata abbassata la soglia minima di iscrizioni per mantenere l’autonomia scolastica da 600 a 500 solo per l’anno 2021-2022 (da 400 a 300 per gli istituti nelle piccole isole e nei comuni montani).
“Abbiamo colto repentinamente l’opportunità offerta dall’ultima legge di bilancio -ha raccontato ai taccuini del da Bitonto Vito Carlo Castellana, insegnante e sindacalista Gilda- e sollecitato il sindaco Abbaticchio a comunicare alla Regione Puglia le modifiche da apportare al piano di dimensionamento, altrimenti in automatico ci sarebbe stato l’accorpamento delle due scuole”.
Infatti, grazie all’impegno delle organizzazioni sindacali Gilda, Flc Cgil, Cisl e Snals, oltre che dei sindaci di Bitonto, Trani, Mola di Bari e Modugno, sono stati sospesi e rimandati all’anno scolastico 2022-23 i provvedimenti previsti dal piano di dimensionamento 2020-2022, approvato a dicembre del 2019, secondo i quali appunto la “Don Tonino Bello” con 510 iscrizioni sarebbe stata accorpata alla “G. Caiati” con 563 iscrizioni.
Un passo importante verso il mantenimento della dovuta stabilità per queste due scuole, che “Non sarebbe realmente garantita con l’accorpamento”, ha continuato il sindacalista Castellana. “Sono sempre stato contrario a questa soluzione organizzativa perché non offre alle scuole una reale autonomia (didattica e finanziaria), una presenza costante da parte dei dirigenti, una dimensione più umana”.
Dirigere una scuola è una grande responsabilità, specie se ha oltre mille alunni suddivisi in più plessi scolastici e su più territori, come accadrebbe con l’accorpamento “Don Tonino Bello”- “Caiati”.
“Una scuola così grande diventa dispersiva e difficile da gestire. Quanto sarebbero presenti i dirigenti?”, si è chiesto il sindacalista. “Questo rischio potrebbe essere corso per alcuni anche con dirigenti in reggenza, ma per lo meno così sarebbe garantita l’autonomia”.
Resta il fatto che “C’è davvero la possibilità che queste due scuole mantengano l’autonomia con un dirigente scolastico con contratto triennale e un direttore amministrativo esclusivo perché ci stiamo battendo affinché la legge di bilancio 2021 diventi da transitoria a definitiva”.
È questo l’auspicio delle organizzazioni sindacali. “Sarebbe un traguardo importante che garantirebbe alle scuole di crescere ulteriormente, soprattutto nelle frazioni che avrebbero finalmente e realmente il loro presidio culturale”, ha concluso il sindacalista.
In questo modo, tre sarebbero gli scenari futuri. Essendo in corso l’esaurimento della graduatoria del concorso a dirigente scolastico, è possibile che con contratto triennale ne venga assegnato alle due scuole rispettivamente uno per immissione in ruolo o per trasferimento oppure, ancora, qualora non si dovesse raggiungere il numero minimo di iscrizioni per l’autonomia, la situazione resterebbe come quella di quest’anno.
Si può dire che è ormai diventata storica per il territorio bitontino e delle sue frazioni la questione dell’autonomia dell’Istituto comprensivo “Don Tonino Bello”, puntualmente a rischio di accorpamento con il Circolo didattico “G. Caiati”. Anche quest’anno è stato corso, ma è stata approvata la legge di bilancio 2021, dall’apposita Commissione alla Camera, e con uno dei suoi emendamenti è stata abbassata la soglia minima di iscrizioni per mantenere l’autonomia scolastica da 600 a 500 solo per l’anno 2021-2022 (da 400 a 300 per gli istituti nelle piccole isole e nei comuni montani).
“Abbiamo colto repentinamente l’opportunità offerta dall’ultima legge di bilancio -ha raccontato ai taccuini del da Bitonto Vito Carlo Castellana, insegnante e sindacalista Gilda- e sollecitato il sindaco Abbaticchio a comunicare alla Regione Puglia le modifiche da apportare al piano di dimensionamento, altrimenti in automatico ci sarebbe stato l’accorpamento delle due scuole”.
Infatti, grazie all’impegno delle organizzazioni sindacali Gilda, Flc Cgil, Cisl e Snals, oltre che dei sindaci di Bitonto, Trani, Mola di Bari e Modugno, sono stati sospesi e rimandati all’anno scolastico 2022-23 i provvedimenti previsti dal piano di dimensionamento 2020-2022, approvato a dicembre del 2019, secondo i quali appunto la “Don Tonino Bello” con 510 iscrizioni sarebbe stata accorpata alla “G. Caiati” con 563 iscrizioni.
Un passo importante verso il mantenimento della dovuta stabilità per queste due scuole, che “Non sarebbe realmente garantita con l’accorpamento”, ha continuato il sindacalista Castellana. “Sono sempre stato contrario a questa soluzione organizzativa perché non offre alle scuole una reale autonomia (didattica e finanziaria), una presenza costante da parte dei dirigenti, una dimensione più umana”.
Dirigere una scuola è una grande responsabilità, specie se ha oltre mille alunni suddivisi in più plessi scolastici e su più territori, come accadrebbe con l’accorpamento “Don Tonino Bello”- “Caiati”.
“Una scuola così grande diventa dispersiva e difficile da gestire. Quanto sarebbero presenti i dirigenti?”, si è chiesto il sindacalista. “Questo rischio potrebbe essere corso per alcuni anche con dirigenti in reggenza, ma per lo meno così sarebbe garantita l’autonomia”.
Resta il fatto che “C’è davvero la possibilità che queste due scuole mantengano l’autonomia con un dirigente scolastico con contratto triennale e un direttore amministrativo esclusivo perché ci stiamo battendo affinché la legge di bilancio 2021 diventi da transitoria a definitiva”.
È questo l’auspicio delle organizzazioni sindacali. “Sarebbe un traguardo importante che garantirebbe alle scuole di crescere ulteriormente, soprattutto nelle frazioni che avrebbero finalmente e realmente il loro presidio culturale”, ha concluso il sindacalista.
In questo modo, tre sarebbero gli scenari futuri. Essendo in corso l’esaurimento della graduatoria del concorso a dirigente scolastico, è possibile che con contratto triennale ne venga assegnato alle due scuole rispettivamente uno per immissione in ruolo o per trasferimento oppure, ancora, qualora non si dovesse raggiungere il numero minimo di iscrizioni per l’autonomia, la situazione resterebbe come quella di quest’anno.
Si può dire che è ormai diventata storica per il territorio bitontino e delle sue frazioni la questione dell’autonomia dell’Istituto comprensivo “Don Tonino Bello”, puntualmente a rischio di accorpamento con il Circolo didattico “G. Caiati”. Anche quest’anno è stato corso, ma è stata approvata la legge di bilancio 2021, dall’apposita Commissione alla Camera, e con uno dei suoi emendamenti è stata abbassata la soglia minima di iscrizioni per mantenere l’autonomia scolastica da 600 a 500 solo per l’anno 2021-2022 (da 400 a 300 per gli istituti nelle piccole isole e nei comuni montani).
“Abbiamo colto repentinamente l’opportunità offerta dall’ultima legge di bilancio -ha raccontato ai taccuini del da Bitonto Vito Carlo Castellana, insegnante e sindacalista Gilda- e sollecitato il sindaco Abbaticchio a comunicare alla Regione Puglia le modifiche da apportare al piano di dimensionamento, altrimenti in automatico ci sarebbe stato l’accorpamento delle due scuole”.
Infatti, grazie all’impegno delle organizzazioni sindacali Gilda, Flc Cgil, Cisl e Snals, oltre che dei sindaci di Bitonto, Trani, Mola di Bari e Modugno, sono stati sospesi e rimandati all’anno scolastico 2022-23 i provvedimenti previsti dal piano di dimensionamento 2020-2022, approvato a dicembre del 2019, secondo i quali appunto la “Don Tonino Bello” con 510 iscrizioni sarebbe stata accorpata alla “G. Caiati” con 563 iscrizioni.
Un passo importante verso il mantenimento della dovuta stabilità per queste due scuole, che “Non sarebbe realmente garantita con l’accorpamento”, ha continuato il sindacalista Castellana. “Sono sempre stato contrario a questa soluzione organizzativa perché non offre alle scuole una reale autonomia (didattica e finanziaria), una presenza costante da parte dei dirigenti, una dimensione più umana”.
Dirigere una scuola è una grande responsabilità, specie se ha oltre mille alunni suddivisi in più plessi scolastici e su più territori, come accadrebbe con l’accorpamento “Don Tonino Bello”- “Caiati”.
“Una scuola così grande diventa dispersiva e difficile da gestire. Quanto sarebbero presenti i dirigenti?”, si è chiesto il sindacalista. “Questo rischio potrebbe essere corso per alcuni anche con dirigenti in reggenza, ma per lo meno così sarebbe garantita l’autonomia”.
Resta il fatto che “C’è davvero la possibilità che queste due scuole mantengano l’autonomia con un dirigente scolastico con contratto triennale e un direttore amministrativo esclusivo perché ci stiamo battendo affinché la legge di bilancio 2021 diventi da transitoria a definitiva”.
È questo l’auspicio delle organizzazioni sindacali. “Sarebbe un traguardo importante che garantirebbe alle scuole di crescere ulteriormente, soprattutto nelle frazioni che avrebbero finalmente e realmente il loro presidio culturale”, ha concluso il sindacalista.
In questo modo, tre sarebbero gli scenari futuri. Essendo in corso l’esaurimento della graduatoria del concorso a dirigente scolastico, è possibile che con contratto triennale ne venga assegnato alle due scuole rispettivamente uno per immissione in ruolo o per trasferimento oppure, ancora, qualora non si dovesse raggiungere il numero minimo di iscrizioni per l’autonomia, la situazione resterebbe come quella di quest’anno.
Si può dire che è ormai diventata storica per il territorio bitontino e delle sue frazioni la questione dell’autonomia dell’Istituto comprensivo “Don Tonino Bello”, puntualmente a rischio di accorpamento con il Circolo didattico “G. Caiati”. Anche quest’anno è stato corso, ma è stata approvata la legge di bilancio 2021, dall’apposita Commissione alla Camera, e con uno dei suoi emendamenti è stata abbassata la soglia minima di iscrizioni per mantenere l’autonomia scolastica da 600 a 500 solo per l’anno 2021-2022 (da 400 a 300 per gli istituti nelle piccole isole e nei comuni montani).
“Abbiamo colto repentinamente l’opportunità offerta dall’ultima legge di bilancio -ha raccontato ai taccuini del da Bitonto Vito Carlo Castellana, insegnante e sindacalista Gilda- e sollecitato il sindaco Abbaticchio a comunicare alla Regione Puglia le modifiche da apportare al piano di dimensionamento, altrimenti in automatico ci sarebbe stato l’accorpamento delle due scuole”.
Infatti, grazie all’impegno delle organizzazioni sindacali Gilda, Flc Cgil, Cisl e Snals, oltre che dei sindaci di Bitonto, Trani, Mola di Bari e Modugno, sono stati sospesi e rimandati all’anno scolastico 2022-23 i provvedimenti previsti dal piano di dimensionamento 2020-2022, approvato a dicembre del 2019, secondo i quali appunto la “Don Tonino Bello” con 510 iscrizioni sarebbe stata accorpata alla “G. Caiati” con 563 iscrizioni.
Un passo importante verso il mantenimento della dovuta stabilità per queste due scuole, che “Non sarebbe realmente garantita con l’accorpamento”, ha continuato il sindacalista Castellana. “Sono sempre stato contrario a questa soluzione organizzativa perché non offre alle scuole una reale autonomia (didattica e finanziaria), una presenza costante da parte dei dirigenti, una dimensione più umana”.
Dirigere una scuola è una grande responsabilità, specie se ha oltre mille alunni suddivisi in più plessi scolastici e su più territori, come accadrebbe con l’accorpamento “Don Tonino Bello”- “Caiati”.
“Una scuola così grande diventa dispersiva e difficile da gestire. Quanto sarebbero presenti i dirigenti?”, si è chiesto il sindacalista. “Questo rischio potrebbe essere corso per alcuni anche con dirigenti in reggenza, ma per lo meno così sarebbe garantita l’autonomia”.
Resta il fatto che “C’è davvero la possibilità che queste due scuole mantengano l’autonomia con un dirigente scolastico con contratto triennale e un direttore amministrativo esclusivo perché ci stiamo battendo affinché la legge di bilancio 2021 diventi da transitoria a definitiva”.
È questo l’auspicio delle organizzazioni sindacali. “Sarebbe un traguardo importante che garantirebbe alle scuole di crescere ulteriormente, soprattutto nelle frazioni che avrebbero finalmente e realmente il loro presidio culturale”, ha concluso il sindacalista.
In questo modo, tre sarebbero gli scenari futuri. Essendo in corso l’esaurimento della graduatoria del concorso a dirigente scolastico, è possibile che con contratto triennale ne venga assegnato alle due scuole rispettivamente uno per immissione in ruolo o per trasferimento oppure, ancora, qualora non si dovesse raggiungere il numero minimo di iscrizioni per l’autonomia, la situazione resterebbe come quella di quest’anno.