In passato – un passato molto lontano da sembrare giurassico, quando non c’erano siti internet e dintorni e i leoni da tastiera ruggivano chissà dove – lo abbiamo scritto mille volte, restando inascoltati. Ma che sarà mai in questa città, dove tutto è calcolo, persino il porgere attenzione a questioni davvero importanti per la comunità, specie per la salute di tutti.
Infatti, se chi denuncia viene considerato nemico, può anche esprimere una sacrosanta verità, non sarà mai tenuto in conto, perché “deve morire”.
Già, Bitonto è fatta così: qui quasi tutti – spesso, proprio o i cosiddetti intellettuali- si concentrano sulla pagliuzza nell’occhio altrui e dimenticano la trave adagiata dentro la pupilla propria.
Ma tant’è, ci abbiamo fatto il callo e nulla più ci stupisce.
Dunque, ogni volta che nella zona industriale piombava un colosso, noi s’accendeva la spia su un eventuale, grave inquinamento dell’aria. Ma a nessuno – tranne il solito Gino Ancona e pochi, pochissimi altri – ciò interessava.
Così, inesorabilmente, l’ecomostro si piazzava con le sue luci spaziali sul nostro territorio e la vita tornava a scorrere nella più cheta indifferenza.
Ieri, un amico, Nicola Vigliotti, attento come sempre alla vita cittadina, ha postato un interessante articolo dell’ottimo sito www.dipendentipubblici.eu, che lancia un accorato allarme circa la presenza di polveri sottili nell’aria che respiriamo. Pare che il valore superi addirittura il dato di New York e, quel che è peggio, la soglia raccomandata dalla Organizzazione Mondiale della Sanità.
Leggiamo attentamente. Si parte da Modugno, certo, ma si finisce inevitabilmente a Bitonto.
Anche stavolta l’appello cadrà nel nulla?
Speriamo di no…
“I valori di polveri sottili registrati a Modugno sono superiori a quelli di New York. È l’allarme lanciato da Agostino Di Ciaula, coordinatore del comitato scientifico nazionale di Isde Italia, che ha analizzato le ultime rilevazioni sulla qualità dell’aria nella cittadina confinante con Bitonto, in riferimento ai limiti consigliati dall’Organizzazione Mondiale della Sanità. Nello specifico, nel corso del 2015, Modugno avrebbe superato la soglia del Pm10 – le sostanze solide e liquide con diametro inferiore a 10 micron, generalmente introdotte nell’aria dai processi di lavorazione industriale – e del Pm2,5, a cui fanno riferimento anche le emissioni dei veicoli. La media annuale modugnese per il Pm10 sarebbe di 26 µg/m³, il cui limite consigliato sarebbe di appena 20 µg/m³. Più preoccupante il valore del Pm2,5: nel 2015 le polveri si sarebbero attestate a 16 µg/m³, quasi come Londra e Parigi, addirittura 2,3 punti in più rispetto a New York.
Chiaro che i dati di Modugno sono strettamente collegati a quelli di Bitonto, separata dalla cittadina proprio dalla bretella industriale che sarebbe tra le cause principali delle concentrazioni di polveri nell’aria. Basti pensare che, secondo le rilevazioni dell’Arpa Puglia, il Pm2,5 misurato a Bitonto lo scorso 26 Dicembre si attestava a 27 µg/m³, mentre per 18 volte nel corso dell’anno passato i valori del Pm10 hanno superato i limiti imposti dalla legge – per non parlare, appunto, dei valori consigliati dall’OMS. Diversi i rischi per la salute derivanti dalla qualità dell’aria. Di Ciaula ha fatto riferimento ad alcuni studi internazionali secondo cui le probabilità di cancro aumentano di 1,18 volte ogni 5 µg/m³ di Pm2,5, senza contare i numerosi disturbi di tipo cardiocircolatorio, respiratorio, metabolico e persino aborti spontanei che potrebbero essere legati all’ambiente in cui si vive. Le cause, come detto, sono da legare quasi esclusivamente all’alta concentrazione di attività industriali sul territorio (e dire che nei giorni scorsi è arrivata la rinuncia da parte della Biochemtex a realizzare un impianto nella Zona Industriale, ndr), alla costante presenza di veicoli per trasporto merci sulla Sp 231 ma anche alla presenza di discariche esaurite o siti inquinati lasciati all’incuria. Senza una regolare messa in sicurezza, aumenta il rischio di rilascio di polveri sottili dannose. Il pensiero va alla discarica di Palo del Colle, sita in località Trappeto del Principe, mai bonificata e compresa nel triangolo Modugno-Bitonto-Palo”.